MAGLIE - Ben oltre 400mila visite per la venticinquesima edizione del Mercatino del Gusto di Maglie, quella 2024. Questi i risultati emersi dalle rilevazioni tramite Vodafone Analytics, la piattaforma di Vodafone che ha raccolto in tempo reale i dati sull’attività della rete di telefonia mobile nel periodo della rassegna, ovvero dall’1 al 7 agosto scorso.
I visitatori italiani del Mercatino 2024, secondo l’indagine Vodafone – quest’anno partner appunto dell’iniziativa – sono arrivati, nell’ordine, prevalentemente da Puglia, Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, mentre i Paesi di provenienza dei visitatori stranieri sono in primis Belgio, Svizzera, Germania, Francia, Inghilterra, Stati Uniti.
Un dato che dimostra il successo persistente e crescente del Mercatino del Gusto di Maglie, che nel suo primo quarto di secolo di vita ha tenuto sempre ferma la rotta – al di là di mode e tendenze effimere – sulla qualità enogastronomica più vera della Puglia, diventando fonte di ispirazione per analoghe iniziative realizzate sul territorio pugliese (e non solo). Come testimonia anche il progetto di ricerca finanziato dalla Oxford Brookes University dal titolo “Food festivals, place and well-being” - incentrato sull’idea che certi festival enogastronomici contribuiscano a migliorare il benessere psico-fisico di chi vi partecipa - che ha visto il Mercatino del Gusto di Maglie oggetto di studio insieme ad analoga manifestazione inglese.
Il gusto più autentico di Puglia, ma non solo: il Mercatino è anche contributo ideale a una certa visione del mondo non superficiale, utilitaristica e globalizzata. Una vocazione alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico della Puglia - regione geograficamente lunga ma “accorciata”, dal punto di vista del gusto, anche grazie all’appuntamento annuale del Mercatino - rafforzata ogni anno dalla consegna dei premi del Mercatino a donne e uomini dalla visione sociale contemporanea, inclusiva, sostenibile. “Un dato, quello di Vodafone Analytics, che non fa che confermare la nostra impressione di sempre”, il commento del sindaco di Maglie Ernesto Toma, “ovvero l’idea che il Mercatino del Gusto costituisca, da 25 anni a questa parte, manifestazione enogastronomica d’eccellenza non solo della Puglia, ma del Sud Italia. E sono certo che sia la scelta di legare la cultura all’elemento enogastronomico ciò che lo fa crescere di anno in anno”. Cultura del gusto, cultura del progetto: una filosofia ribadita con la scelta, per l’edizione 2024, della parola-chiave “I Fondamentali”, intesa come esortazione a ritornare alle cose essenziali, sia per necessità che per intrinseca giustezza del concetto. E a non fermarsi al cibo come semplice strumento di piacere sensoriale, ma a considerarlo occasione per aprire la mente: ancora aperta e visitabile fino al 31 ottobre prossimo, presso il Museo civico di Paleontologia e paletnologia “Decio de Lorentiis" di Maglie, la mostra “La tavola cambia rotta”, esposizione sulla tavola del futuro vista da otto studi italiani di design. Forma d’arte che il Mercatino del Gusto ama miscelare ogni anno, nella sua programmazione, con altri generi: musica, libri, arte e artigianato, danza, cinema. Una ricetta vincente: a dirlo, appunto, i dati di Vodafone Analytics.
I visitatori italiani del Mercatino 2024, secondo l’indagine Vodafone – quest’anno partner appunto dell’iniziativa – sono arrivati, nell’ordine, prevalentemente da Puglia, Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, mentre i Paesi di provenienza dei visitatori stranieri sono in primis Belgio, Svizzera, Germania, Francia, Inghilterra, Stati Uniti.
Un dato che dimostra il successo persistente e crescente del Mercatino del Gusto di Maglie, che nel suo primo quarto di secolo di vita ha tenuto sempre ferma la rotta – al di là di mode e tendenze effimere – sulla qualità enogastronomica più vera della Puglia, diventando fonte di ispirazione per analoghe iniziative realizzate sul territorio pugliese (e non solo). Come testimonia anche il progetto di ricerca finanziato dalla Oxford Brookes University dal titolo “Food festivals, place and well-being” - incentrato sull’idea che certi festival enogastronomici contribuiscano a migliorare il benessere psico-fisico di chi vi partecipa - che ha visto il Mercatino del Gusto di Maglie oggetto di studio insieme ad analoga manifestazione inglese.
Il gusto più autentico di Puglia, ma non solo: il Mercatino è anche contributo ideale a una certa visione del mondo non superficiale, utilitaristica e globalizzata. Una vocazione alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico della Puglia - regione geograficamente lunga ma “accorciata”, dal punto di vista del gusto, anche grazie all’appuntamento annuale del Mercatino - rafforzata ogni anno dalla consegna dei premi del Mercatino a donne e uomini dalla visione sociale contemporanea, inclusiva, sostenibile. “Un dato, quello di Vodafone Analytics, che non fa che confermare la nostra impressione di sempre”, il commento del sindaco di Maglie Ernesto Toma, “ovvero l’idea che il Mercatino del Gusto costituisca, da 25 anni a questa parte, manifestazione enogastronomica d’eccellenza non solo della Puglia, ma del Sud Italia. E sono certo che sia la scelta di legare la cultura all’elemento enogastronomico ciò che lo fa crescere di anno in anno”. Cultura del gusto, cultura del progetto: una filosofia ribadita con la scelta, per l’edizione 2024, della parola-chiave “I Fondamentali”, intesa come esortazione a ritornare alle cose essenziali, sia per necessità che per intrinseca giustezza del concetto. E a non fermarsi al cibo come semplice strumento di piacere sensoriale, ma a considerarlo occasione per aprire la mente: ancora aperta e visitabile fino al 31 ottobre prossimo, presso il Museo civico di Paleontologia e paletnologia “Decio de Lorentiis" di Maglie, la mostra “La tavola cambia rotta”, esposizione sulla tavola del futuro vista da otto studi italiani di design. Forma d’arte che il Mercatino del Gusto ama miscelare ogni anno, nella sua programmazione, con altri generi: musica, libri, arte e artigianato, danza, cinema. Una ricetta vincente: a dirlo, appunto, i dati di Vodafone Analytics.