BARI - Nuovi disordini sono esplosi nel carcere minorile di Bari dopo la rissa verificatasi nella giornata di ieri. Il sindacato Cosp ha denunciato l'episodio, spiegando che cinque detenuti, armati delle gambe dei tavoli di legno, stanno devastando un’intera sezione dell’istituto. "I detenuti stanno minacciando di morte i due soli agenti in servizio e hanno minacciato di appiccare un incendio all’interno del carcere", si legge nella nota.
I cinque rivoltosi, di origine straniera, hanno isolato sé stessi dal resto dei detenuti, che non hanno partecipato alla rivolta. Intanto, sono stati richiesti rinforzi dalla vicina casa circondariale, con l’invio di agenti in tenuta antisommossa per sedare la situazione. Il sindacato ha lanciato un appello al ministro della Giustizia, Carlo Nordio: "Le carceri sono nelle mani dei criminali, cosa si aspetta a intervenire?".
L’episodio è solo l'ultimo di una serie di eventi violenti che si sono verificati nelle carceri baresi nelle ultime settimane. Ieri, all'interno dello stesso istituto minorile, una rissa era scoppiata tra detenuti italiani e stranieri, durante la quale i tre agenti presenti erano stati colpiti con schiaffi e calci nel tentativo di ristabilire l’ordine.
Gli scontri nel carcere minorile di Bari fanno parte di una preoccupante escalation di violenze. Il 9 luglio, una rissa tra detenuti italiani e stranieri aveva coinvolto il carcere Fornelli, dove i giovani si erano affrontati con spranghe e attrezzi presi dalla palestra. Il 20 luglio, un episodio particolarmente grave aveva visto un detenuto staccare l’orecchio al compagno di cella con un morso. Il 17 agosto, invece, un poliziotto penitenziario era stato ferito alla testa e un infermiere sequestrato brevemente durante disordini scoppiati nel carcere di Bari. Per quest’ultimo episodio, tre detenuti sono attualmente indagati.
La situazione critica nelle carceri minorili pugliesi solleva preoccupazioni per la sicurezza del personale e per la gestione degli istituti, evidenziando l’urgenza di misure strutturali per prevenire ulteriori escalation di violenza.
I cinque rivoltosi, di origine straniera, hanno isolato sé stessi dal resto dei detenuti, che non hanno partecipato alla rivolta. Intanto, sono stati richiesti rinforzi dalla vicina casa circondariale, con l’invio di agenti in tenuta antisommossa per sedare la situazione. Il sindacato ha lanciato un appello al ministro della Giustizia, Carlo Nordio: "Le carceri sono nelle mani dei criminali, cosa si aspetta a intervenire?".
L’episodio è solo l'ultimo di una serie di eventi violenti che si sono verificati nelle carceri baresi nelle ultime settimane. Ieri, all'interno dello stesso istituto minorile, una rissa era scoppiata tra detenuti italiani e stranieri, durante la quale i tre agenti presenti erano stati colpiti con schiaffi e calci nel tentativo di ristabilire l’ordine.
Gli scontri nel carcere minorile di Bari fanno parte di una preoccupante escalation di violenze. Il 9 luglio, una rissa tra detenuti italiani e stranieri aveva coinvolto il carcere Fornelli, dove i giovani si erano affrontati con spranghe e attrezzi presi dalla palestra. Il 20 luglio, un episodio particolarmente grave aveva visto un detenuto staccare l’orecchio al compagno di cella con un morso. Il 17 agosto, invece, un poliziotto penitenziario era stato ferito alla testa e un infermiere sequestrato brevemente durante disordini scoppiati nel carcere di Bari. Per quest’ultimo episodio, tre detenuti sono attualmente indagati.
La situazione critica nelle carceri minorili pugliesi solleva preoccupazioni per la sicurezza del personale e per la gestione degli istituti, evidenziando l’urgenza di misure strutturali per prevenire ulteriori escalation di violenza.