STRASBURGO - Ieri, l'europarlamentare Michele Picaro, membro del gruppo Conservatori e Riformisti Europei (ECR) e esponente di Fratelli d'Italia, ha partecipato all'incontro organizzato a Strasburgo con la delegazione di Pro Vita & Famiglia, che ha inaugurato il nuovo Dipartimento "Unione Europea" della Onlus. L'incontro ha rappresentato un momento chiave per coordinare le iniziative volte a monitorare e contrastare i progetti normativi dell'UE considerati lesivi della vita, della famiglia e della libertà educativa dei genitori.
"È nostro dovere – ha detto Picaro - garantire che le politiche dell'Unione non minino i principi fondamentali sui quali si basa la nostra società . La famiglia e la tutela della vita devono essere centrali in ogni azione politica. Non possiamo permettere che le pressioni ideologiche radicali dell'attuale maggioranza in Parlamento e Commissione mettano a rischio la sovranità degli Stati membri su temi così cruciali".
Picaro ha condiviso insieme alla delegazione di Pro Vita & Famiglia, obiettivi concreti per contrastare le derive ideologiche che promuovono concetti come l'ideologia gender, la fluidità sessuale e l'aborto come diritto fondamentale. Tra questi obiettivi, vi è la redazione di dossier informativi e rapporti tematici destinati a orientare il voto degli eurodeputati. "L'analisi dei testi legislativi e dei documenti preparatori sarà essenziale per disinnescare proposte dannose e promuovere invece quelle che difendono la vita, la famiglia e la libertà educativa", ha spiegato Picaro.
Ha inoltre sottolineato l'importanza della collaborazione internazionale: "Si farà leva su sinergie tra associazioni e parlamentari europei di diversi gruppi politici, per costruire una rete di resistenza a queste spinte ideologiche. L’obiettivo è difendere i valori su cui si fondano le nostre società e porre un freno a questa colonizzazione ideologica che minaccia il futuro dell'Europa".
Picaro ha anche condiviso la denuncia del gruppo in merito al finanziamento di progetti, come quelli del programma Erasmus+, che promuovono l’ideologia gender e LGBTQ tra i minori: "L'Unione Europea non deve impiegare fondi pubblici per sostenere iniziative che minano l'identità culturale e sociale dei nostri Paesi. La nuova Commissione lavorerà per monitorare e bloccare questi progetti".