FRANCESCO GRECO - Una vita per l’arte, l’arte di una vita. Racchiusa in
uno scrigno nel cuore del centro antico di Presicce-
Acquarica del Capo (Lecce), via Gramsci, 15,
località Presicce), fra un labirinto di frantoi ipogei,
che svelano il passato contadino del paese, la sua
economia modulata dall’ulivo.
Un dono ai territori (salentini e turisti) da parte di Luigi Sergi, che qui è nato nel 1952. Il primo esempio di questo genere nel Mezzogiorno d’Italia. Un “viaggio” da cui si esce turbati e confusi, com’è per la sindrome di Stendhal.
“Non fatevi sfuggire un’occasione storica – ha detto rivolgendosi al sindaco Paolo Rizzo e l’assessore alla Cultura Natasha Pizzolante all’inaugurazione il prof. Massimo Guastella, docente di Arte Contemporanea all’Unisalento e critico d’arte – perché non ci sono artisti disposti a donare alla propria comunità una cosa così importante, in grado di richiamare un vasto pubblico e perciò far crescere culturalmente le popolazioni e di riflesso i territori”.
La critica d’arte di Novara Federica Mingozzi ha inquadrato l’artista e l’opera nella sua cinquantennale attività fra pitture, sculture (alcune di soggetto ludico), sculto-pitture di varie dimensioni (una di ben 10 metri quadrati) con l’uso di tutti i materiali conosciuti. La prof. è anche la curatrice del catalogo in lavorazione presso la tipografia “Italgrafica” di Novara.
E’ una casa del Seicento di pietre e terra rossa, armoniosamente situata all’ombra di vecchi, sontuosi palazzi delle famiglie aristocratiche e l’arabesco dei frantoi sotterranei visitati ogni anno da migliaia di turisti. Dal piano nobile si gode il panorama del paese, le pinete a ovest della via che porta alle spiagge del mar Jonio.
Ultimo uso, nell’altro secolo: una negozio di lane e di tessuti assai frequentato. Si sviluppa su quattro livelli, in tutto nove stanze. Artista di fama internazionale, Sergi ha riempito gli spazi con le sue opere più significative (circa 80), offrendo una sorta di antologica, summa di una vita dedicata all’arte nel sue varie declinazioni.
Un topos offerto dunque al territorio come contenitore culturale: presentazioni di libri (ha inaugurato la scrittrice Antonia Occhilupo col suo l’ultimo romanzo “L’amore rapito e altri bozzetti”), concerti musicali, convegni, dibattiti, proiezioni di film, oltre alle proposte artistiche di altri artisti, etc.
Al suo interno, le opere proposte con una doppia didascalia (italiano/inglese, traduzioni di Mattia Sergi): al pianterreno, le opere giovanili, fino agli anni Ottanta. Poi dagli Ottanta al Duemila, fino ai giorni nostri con lavori realizzati fra il Piemonte e la Puglia (Sergi ha insegnato materie artistiche a Novara, dove ha lo studio “Dentro l’Arte”).
Le opere rimarranno in maniera definitiva alla “Casa dell’Arte Luigi Sergi” di Presicce e potranno uscire solo come “prestito” in altre esposizioni in giro per l’Italia e nel mondo.
Un dono ai territori (salentini e turisti) da parte di Luigi Sergi, che qui è nato nel 1952. Il primo esempio di questo genere nel Mezzogiorno d’Italia. Un “viaggio” da cui si esce turbati e confusi, com’è per la sindrome di Stendhal.
“Non fatevi sfuggire un’occasione storica – ha detto rivolgendosi al sindaco Paolo Rizzo e l’assessore alla Cultura Natasha Pizzolante all’inaugurazione il prof. Massimo Guastella, docente di Arte Contemporanea all’Unisalento e critico d’arte – perché non ci sono artisti disposti a donare alla propria comunità una cosa così importante, in grado di richiamare un vasto pubblico e perciò far crescere culturalmente le popolazioni e di riflesso i territori”.
La critica d’arte di Novara Federica Mingozzi ha inquadrato l’artista e l’opera nella sua cinquantennale attività fra pitture, sculture (alcune di soggetto ludico), sculto-pitture di varie dimensioni (una di ben 10 metri quadrati) con l’uso di tutti i materiali conosciuti. La prof. è anche la curatrice del catalogo in lavorazione presso la tipografia “Italgrafica” di Novara.
E’ una casa del Seicento di pietre e terra rossa, armoniosamente situata all’ombra di vecchi, sontuosi palazzi delle famiglie aristocratiche e l’arabesco dei frantoi sotterranei visitati ogni anno da migliaia di turisti. Dal piano nobile si gode il panorama del paese, le pinete a ovest della via che porta alle spiagge del mar Jonio.
Ultimo uso, nell’altro secolo: una negozio di lane e di tessuti assai frequentato. Si sviluppa su quattro livelli, in tutto nove stanze. Artista di fama internazionale, Sergi ha riempito gli spazi con le sue opere più significative (circa 80), offrendo una sorta di antologica, summa di una vita dedicata all’arte nel sue varie declinazioni.
Un topos offerto dunque al territorio come contenitore culturale: presentazioni di libri (ha inaugurato la scrittrice Antonia Occhilupo col suo l’ultimo romanzo “L’amore rapito e altri bozzetti”), concerti musicali, convegni, dibattiti, proiezioni di film, oltre alle proposte artistiche di altri artisti, etc.
Al suo interno, le opere proposte con una doppia didascalia (italiano/inglese, traduzioni di Mattia Sergi): al pianterreno, le opere giovanili, fino agli anni Ottanta. Poi dagli Ottanta al Duemila, fino ai giorni nostri con lavori realizzati fra il Piemonte e la Puglia (Sergi ha insegnato materie artistiche a Novara, dove ha lo studio “Dentro l’Arte”).
Le opere rimarranno in maniera definitiva alla “Casa dell’Arte Luigi Sergi” di Presicce e potranno uscire solo come “prestito” in altre esposizioni in giro per l’Italia e nel mondo.