'Quando Totò mi diede una mancia di 10mila lire'. 'Mimì' Cafiero compie 90 anni

FRANCESCO GRECO - Estate 1955, Positano (Napoli), hotel “Miramare”. Da un’auto scendono due ospiti illustri. Lui ha la bombetta, lei un cagnolino fra le braccia.

Un ragazzo alto e magro li accoglie, prende i loro bagagli, ma sono troppo pesanti, esita un istante, si slaccia la cintura dei pantaloni e si mette in spalla, bilanciandole, le due valige.

Quando le porta in camera l’uomo, un grande attore, famoso anche per la sua generosità, gli dà un bel bigliettone da 10mila lire di mancia. Il ragazzo ringrazia con un sorriso. Fu una vacanza breve, appena 3 giorni. Quell’anno il Principe gira “Il coraggio” (con Gino Cervi), “Totò all’inferno”, con Franca Faldini e “Totò e Carolina”.

L’uomo, si è capito, è Totò, la signora la grande attrice Anna Magnani (premio Oscar 1955 per “La rosa tatuata”, con Burt Lancaster). La costiera amalfitana in quegli anni è frequentata dai grandi del tempo, hanno una villa, fra gli altri, i registi Roberto Rossellini, che vi trascorre le vacanze con l’attrice svedese Ingrid Bergman e Federico Fellini, con Giulietta Masina.

Oggi quel ragazzo, Domenico “Mimì” Cafiero, da Positano, compie 90 anni. E nel Salento turistico è diventato un’istituzione, un personaggio popolare, amatissimo dalla gente del posto: siamo a San Gregorio, marina di Patù, Lecce, un incantevole gioiello affacciato sul Mar Jonio, fra Santa Maria di Leuca e Gallipoli, da dove, in certe giornate chiare, si vedono le coste della Calabria.

“Quando arrivai qui tanti anni fa, c’èra solo una pajara…”, racconta godendosi il tepore di un’estate che pare essere ritornata, seduto all’ombra nel patio del ristorante che porta il suo nome e che nel 2011 fu ben recensito da Luciano Pignataro.

Oggi San Gregorio è un must, una delle mete più ricercate e apprezzate dal turismo nazionale internazionale. Dopo un’esperienza di lavoro in Gran Bretagna, in un albergo di Liverpool, che gli consente di parlare correttamente l’inglese, “Mimì” capita in Terra d’Otranto e si innamora di Donata, una bella ragazza di Patù. Dal matrimonio nascono tre figli: Teresa, Antonio, Angela.

Siamo nei primissimi anni Settanta dell’altro secolo: “Mimì” è uno dei primi a capire le enormi potenzialità turistiche della zona. E si muove velocemente. Dinanzi all’incantevole baia di San Gregorio apre un bar, segue un ristorante che porta il suo nome (pesce fresco tutto l’anno, oggi affidato al genero Marcello Biasco, marito di Teresa). E successivamente su una dolce collina che offre un panorama delizioso, l’albergo “Montecallini” (quattro stelle), affidato al figlio Antonio.

“E’ ancora pieno…”, sorride contento “Mimì” e la conferma arriva da un giovane turista biondo che entra sorridente parlando di “summer infinity”. Tutti i famigliari, figli e nipoti, sono impegnati nelle attività che “Mimì” ha messo sù e ben posizionato in questo mezzo secolo e passa.

Oggi l’imprenditore turistico spegne 90 candeline e si gode la festa. In queste ore sta ricevendo gli auguri dei tanti pugliesi che lo hanno conosciuto e apprezzato e anche dagli ospiti stranieri che ha accudito con grande professionalità e umanità.

Auguri anche da noi don “Mimì” e grazie per aver dato lavoro e bellezza a una terra da cui tutti purtroppo scappano senza immaginare che le sfide della vita bisogna accettarle, perché spesso si esce vincitori. Come insegna la parabola di “Mimì” da Positano che un giorno lontano incontrò Totò e Anna Magnani.

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