Riduzione del personale di sicurezza al Policlinico di Bari: UGL lancia l’allarme e richiede intervento immediato

BARI - La drastica riduzione del personale di sicurezza al Policlinico di Bari sta generando forti preoccupazioni tra i sindacati, che chiedono un intervento urgente per salvaguardare la sicurezza all’interno della struttura ospedaliera. La decisione, legata a una nuova gara d'appalto per i servizi di vigilanza, prevede una riduzione del 45% del personale di vigilanza armata, suscitando un’ondata di critiche e allarmi.

Antonio Caprio, Segretario Provinciale Confederale del Sindacato UGL Bari, ha sollevato il caso, denunciando che la scelta metterebbe a rischio la sicurezza di medici, infermieri e pazienti. "Questa scelta è irresponsabile e inaccettabile", ha dichiarato Caprio, evidenziando i pericoli crescenti per l'incolumità di tutti coloro che lavorano o si trovano nelle strutture del Policlinico.

Negli ultimi mesi, diversi episodi di aggressioni hanno reso la situazione particolarmente delicata, aumentando la criticità della riduzione del numero di guardie giurate. Secondo Caprio, la presenza delle guardie armate è fondamentale per garantire sicurezza e supportare le Forze dell’Ordine, soprattutto in un contesto come quello meridionale, dove gli episodi di violenza negli ospedali sono sempre più frequenti. In Sud Italia, si registrano fino a 20 aggressioni al giorno contro il personale sanitario, con un totale di 1.600 episodi annuali a livello nazionale.

Il sindacato UGL ha rivolto un appello urgente alle istituzioni, tra cui il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, i parlamentari pugliesi e i consiglieri regionali, chiedendo l’applicazione delle normative di sicurezza pubblica. In particolare, si fa riferimento all’articolo 256-bis del Regolamento per l’Esecuzione del Testo Unico di Pubblica Sicurezza, che prevede che infrastrutture ad alto rischio come gli ospedali siano presidiate da personale di sicurezza qualificato con titoli rilasciati dal Prefetto, oltre a operatori abilitati per l'accoglienza e la gestione delle reception.

"Non possiamo permettere che la sicurezza venga messa in secondo piano", ha ribadito Caprio, sollecitando un intervento immediato da parte delle istituzioni regionali e locali. Il sindacato insiste sul fatto che la sicurezza degli operatori sanitari e dei cittadini debba essere una priorità assoluta, in un contesto in cui i tagli alla spesa non dovrebbero mai compromettere la protezione delle persone.

"Se vogliamo continuare a ricevere cure adeguate nelle strutture sanitarie pubbliche", ha concluso Caprio, "dobbiamo garantire la sicurezza del personale che ogni giorno si dedica alla nostra salute".

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