Toti: "Mi ritengo innocente, ho agito per l'interesse pubblico"

GENOVA - In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, l'ex governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha spiegato le ragioni dietro la sua decisione di patteggiare una condanna nell'ambito dell'inchiesta per corruzione che ha sconvolto la Regione. Toti ha trovato un accordo con la Procura per patteggiare una pena di due anni e un mese, che verrà scontata attraverso 1.500 ore di lavori socialmente utili, per i reati di corruzione impropria e finanziamento illecito.

Toti, pur accettando il patteggiamento, ha ribadito la sua innocenza: "Mi ritengo innocente perché ho agito per l'interesse pubblico", afferma, ponendo l'accento sulle leggi che, a suo avviso, hanno causato l'intera vicenda. "Sono vittima di leggi mal scritte e di una politica un po' ipocrita e disinteressata", ha aggiunto, sottolineando come le norme in questione siano state create in un clima di "estremo populismo".

"Non c'era nessun atto illegittimo"

L'ex presidente della Liguria ha dichiarato che, secondo i pubblici ministeri, non esiste alcun atto illegittimo tra quelli che avrebbero dovuto essere stati da lui influenzati. "I pm hanno sostanzialmente confermato che non c'era un atto illegittimo tra quelli che, secondo loro, sarebbero stati da me influenzati", ha spiegato Toti. "Così come erano legittimi i finanziamenti al Comitato Toti", aggiunge.

Toti ha accusato i magistrati di aver "interpretato male" le informazioni di cui disponevano e ha sottolineato l'impatto devastante che simili inchieste possono avere sulla vita politica di una Regione e su quella delle persone coinvolte. "Se la vita politica di una Regione e la vita di tante persone possono essere devastate da qualcosa che poi produce un accordo su 1.500 ore di lavoro socialmente utile, penso che sia il legislatore a dover intervenire", ha dichiarato l'ex governatore.

La politica e l'indifferenza verso il caso

Nel corso dell'intervista, Toti ha anche lamentato la mancanza di sostegno politico, affermando di non aver ricevuto un appoggio significativo dai suoi colleghi di partito e dal mondo politico. "Non ho visto un lungo corteo accompagnarmi verso il Golgota", ha detto, facendo riferimento alla sua percezione di isolamento durante la vicenda giudiziaria. "Girandosi con la croce sulle spalle, tranne qualche eccezione, dietro c'era un imbarazzante vuoto".

In chiusura, Toti ha sollecitato la politica ad avere il coraggio di cambiare le leggi e le situazioni che, a suo avviso, rendono la classe politica vulnerabile a inchieste che considera eccessive.

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