La musicista e logopedista salentina, Agnese Contini ha pubblicato il video del nuovo singolo 'Desert Earth' girato da Chiara Vantaggiato nei pressi di Lecce (tra Tricase Porto e la Cava di Bauxite di Otranto).
Immerso tra toni caldi e terreni aridi, le immagini del video concretizzano il “deserto” interiore dell’artista, inteso come specchio di ciò che la circonda. L’isolamento dell’uomo da sé stesso e dall’ambiente circostante sono temi chiave del brano.
«Tra aride rocce e paesaggi desertici, prende forma la consapevolezza della propria solitudine. Il paesaggio che ci circonda diventa il riflesso di ciò che ci portiamo dentro – dichiara Agnese Contini – Una possibile soluzione può scaturire dal dialogo empatico fatto di riflessioni “armoniche” e gestualità concrete nel quotidiano».
Partiamo dal nuovo singolo, Desert Earth. Come nasce?
Ci sono state una serie di riflessioni che si sono intrecciate. Sono partita da una serie considerazioni su esperienze personali negative. Questo poi si è associato a come l’essere umano diventi a volte un po’ spettatore passivo del pianeta che cambia in modo negativo per mano sua. A legare il tutto c’ho visto un po’ di egoismo e di non curanza. Premettendo che non sono considerazioni che faccio in senso assoluto, credo però che la nostra società attuale abbia un po’ queste caratteristiche.
I social hanno influito negativamente sui rapporti umani?
Questa è una bella domanda! Personalmente credo che i social abbiano modificato tanto i rapporti umani. Siamo paradossalmente tutti “connessi” ma freddamente lontani gli uni dagli altri. Per non parlare di quanto la comunicazione in senso più puro sia cambiata. Quello che molto spesso si coglie di una persona sui social é l’apparire, quindi puoi più facilmente far percepire agli altri quello che non sei piuttosto che quello che sei. Poi, naturalmente, dipende. Anche qui non ne faccio una questione assoluta. Ma é come se il progresso anziché facilitare l’uomo lo faccia involvere. E questo é assurdo, ma anche inevitabile.
Nel brano citi anche la desertificazione ambientale. Nei mesi estivi, il 57% della Puglia era a rischio desertificazione. Cosa ne pensi?
Quest’argomento è un tasto tanto dolente quanto delicato per noi salentini. Negli ultimi anni l’infezione dei nostri ulivi a causa della xylella, ha trasformato le nostre campagne in veri e propri “cimiteri”. Da quel momento molti ulivi sono stati espiantati per evitare il contagio. Poi è cominciata l’azione del fuoco e la situazione è andata fuori controllo. I campi rimasti incolti sono stati esposti a incendi dolosi. A questo si aggiunge a mio parere la mancanza di prevenzione e di sensibilità verso l’ambiente.
Quando ti sei avvicinata alla musica?
Ho iniziato a suonare all’età di 12 anni. All’inizio erano mio padre o mia sorella maggiore ad insegnarmi i primi accordi. Poi ho iniziato a studiare chitarra classica all’età di 13 anni. Ho capito che non potevo fare a meno della musica da adulta, quando per motivi di studio universitario mi sono dovuta allontanare da quello musicale. Per me la musica è linfa vitale senza la quale la mia esistenza sarebbe arida e spenta.
Quali sono le esperienze artistiche che ti hanno arricchito?
Per quanto non possa vantare un’esperienza artistica assai lunga, credo che le collaborazioni con altri musicisti siano state le esperienze che mi hanno fatta crescere di più. Inoltre, conoscere il mio attuale maestro di banjo che reputo il mio mentore, è stata ed è tuttora per me l’esperienza che più mi ha arricchita in senso umano e artistico-musicale. La musica ha un forte potere: quello di aggregare le persone, e quando ciò accade, si compie un miracolo.
Dove vorresti arrivare con la tua musica?
Per questa domanda la mia risposta sarà una citazione: “ Verso l’infinito e oltre!”