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BARI - Nell'affascinante cornice delle giornate del FAI (Fondo Ambiente Italiano), i visitatori hanno avuto l'opportunità di esplorare la storica sede della Banca d’Italia a Bari, un gioiello architettonico solitamente chiuso al pubblico. L’evento si è svolto all’approssimarsi dell'ora blu, momento che ha reso ancora più suggestivo il percorso attraverso questa imponente struttura.
Il complesso architettonico si sviluppa attorno a un "recinto sacro", simbolo dell'identità istituzionale e nazionale della Banca, che incarna canoni di uniformità , riconoscibilità e rappresentatività su scala nazionale. La progettazione ha risposto a esigenze unitarie, culminando nella creazione di una centrale d'acquisto unica e una stazione appaltante per tutti i materiali, provenienti da fuori il territorio locale. Lo stile neoclassico adottato rispecchia la solennità dell'edificio e il suo ruolo di riferimento nazionale.
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Il cuore dell'esperienza si è svolto nel Naos, dove i visitatori hanno ammirato bassorilievi che richiamano le attività economiche della Puglia, creando un legame profondo tra l'istituzione e il territorio. Dal Naos, il percorso si è dipanato verso i Thesauroi, il piano più basso dell'edificio, accessibile attraverso una maestosa scala nobile, che introduceva i presenti in un mondo dove tradizione e storia si intrecciano.
Guidati da una "guida blu", simbolo di competenza e autorità , i visitatori sono stati condotti tra sale adornate da eleganti vetri di Murano e antiche pendole che scandivano il tempo e l'ordine di passaggio. Il soffitto, simile al legno, era realizzato in una struttura leggera e cassettonata, isolata dall'umidità e progettata per durare nel tempo. A rafforzare la stabilità dell'edificio, un magnifico seminato alla veneziana, che richiama la tradizione locale con frammenti colorati di marmo e una struttura a tre strati, pensata per adattarsi agli assestamenti del suolo.
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L'architettura e l’arte della Banca d’Italia di Bari sono testimonianze di una tradizione che unisce funzionalità e bellezza, visibili anche nello sguardo austero della statua del marinaio Cervino, che veglia sull'intero edificio.
La giornata del FAI è stata, dunque, un'opportunità unica per riscoprire questo tesoro architettonico, che racchiude in sé una fusione perfetta tra passato e presente, tra simboli nazionali e radici regionali. (Luigi Grieco)