BARI - Durante l’evento CiBari 2024, ospitato a Bari e dedicato al legame tra alimentazione e salute, è stato lanciato un allarme per l’epidemia di obesità che affligge la Puglia e che potrebbe avere ripercussioni gravi sulla demografia e salute della regione. I dati parlano chiaro: secondo il rapporto Istat 2023 sul benessere equo e sostenibile, il 51,1% della popolazione pugliese è in sovrappeso; tra i bambini, il 5% è gravemente obeso, il 10,3% è obeso e il 37,5% risulta in sovrappeso. Questo allarmante quadro demografico rischia di trasformare la regione in una popolazione a prevalenza anziana, con pochi giovani.
CiBari 2024: numeri e partecipazione
CiBari – “Il Cibo della Salute” – è stato organizzato dal Centro Interdipartimentale “Cibo in Salute” dell’Università di Bari, con il finanziamento della Regione Puglia e il supporto della Terza Missione. L’evento ha attirato più di mille persone ogni giorno, per un totale di tremila partecipanti, tra cui nutrizionisti, medici, studenti e famiglie. Durante la tre-giorni di incontri presso Spazio Murat, più di 40 interventi scientifici di esperti hanno approfondito il tema della salute alimentare, con un focus specifico su anziani, sportivi, donne in gravidanza e bambini, in particolare durante i primi mille giorni di vita.
Infertilità e obesità: una connessione preoccupante
Tra i temi trattati, è emersa una connessione diretta tra obesità, indice di massa corporea (BMI) elevato e rischio di infertilità. Uno dei messaggi centrali è stato infatti l’impatto negativo dell’obesità sull’ovulazione e la fertilità, soprattutto tra i giovani. Un BMI elevato già a 18 anni può essere un indicatore di infertilità futura, aggravato dal grasso addominale e dalla circonferenza vita. Gli esperti hanno sottolineato errori comuni nell’alimentazione, come un consumo eccessivo di carboidrati raffinati, un uso eccessivo di grassi saturi e trans, e la scarsa assunzione di fibre.
L’impatto dell’obesità infantile: conseguenze individuali e collettive
I relatori hanno posto l’accento su come l’obesità infantile rappresenti un’emergenza sanitaria pubblica con implicazioni sia per il singolo individuo che per la società. Per i bambini, il sovrappeso è un fattore di rischio per malattie croniche come diabete di tipo 2, ipertensione e problemi cardiovascolari già dall’infanzia. Dal punto di vista psicologico, la condizione di obesità può causare bassa autostima, isolamento sociale e sintomi di ansia e depressione, influendo negativamente sulla qualità della vita dei più giovani.
A livello collettivo, l’obesità infantile incide sui costi sanitari e riduce la produttività. La domanda di assistenza sanitaria per gestire le malattie croniche associate aumenta, rappresentando un peso economico rilevante. Inoltre, l’obesità infantile contribuisce alla trasmissione di abitudini alimentari non salutari di generazione in generazione, perpetuando il problema nel tempo.
Appello e impegno degli organizzatori di CiBari
Dai relatori del convegno è emerso un invito unanime alla popolazione pugliese: adottare una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo per contrastare l’obesità e le sue conseguenze. La prevenzione, come sottolineato dal Centro Interdipartimentale “Cibo in Salute”, richiede una sinergia tra Università di Bari, Regione Puglia e assessorati locali, per mettere in atto azioni concrete di educazione e sensibilizzazione. L’obiettivo è promuovere una cultura dell’alimentazione sana e sostenibile, coinvolgendo tutta la cittadinanza per invertire la preoccupante tendenza.
L’allarme lanciato da CiBari 2024 punta dunque a sensibilizzare cittadini e istituzioni, con la speranza di un futuro in cui la Puglia possa ritrovare il suo equilibrio demografico e offrire a ogni generazione una qualità della vita migliore.