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I suoi più grandi maestri, da Dufay a Ockeghem, da Desprez a Willaert, da Lasso a Sweelinck, hanno saputo dare forma e sostanza a un’arte estremamente raffinata e complessa, caratterizzata da una fantasia creativa e da una ricchezza espressiva davvero straordinarie. E il programma riunisce una selezione significativa di brani tratti proprio da questo importante manoscritto, che è stato realizzato all’inizio del XVI secolo a Mechelen nell’ambito della corte di Margherita d’Austria (unica figlia dell'imperatore asburgico Massimiliano I e della duchessa Maria di Borgogna). Il volume deve il suo nome attuale al collezionista Abramo Basevi, che nel corso dell’Ottocento ha acquistato il codice e lo ha donato al Conservatorio di Firenze, e raccoglie 87 opere tra chansons e mottetti in francese, olandese, latino e italiano.
Musiche affidate alla voce angelica di Dorothee Mields, fattasi strada con il suo canto raffinato nella scena musicale europea, soprattutto con l’esecuzione e l’incisione del repertorio di Bach, le Cantate, l’Oratorio di Natale e le Passioni, progetti tutti realizzati con specialisti di musica antica come Philippe Herreweghe, il Collegium Vocale Gent e gli ensemble della Fondazione J. S. Bach diretti da Rudolf Lutz. Ma oltre a Bach, Dorothee Mields si occupa di altri compositori barocchi, Graupner, Telemann, Purcell, Händel, Schütz e Monteverdi, oltre alla musica rinascimentale al centro di questo concerto, e vanta un’intensa attività concertistica con la Lautten Compagney Berlin, con la quale ha presentato programmi tematici sulla musica barocca inglese, Monteverdi e la musica che riflette gli eventi della guerra dal 1618 al 1918. Ma non mancano le escursioni nella musica contemporanea, con la quale Dorothee Mields si è cimentata con grande successo alla Biennale di Monaco e con l’orchestra Klangforum Wien.
A sua volta il Boreas Quartet Bremen si è dedicato al repertorio principale del quartetto di flauti dolci spaziando dalla musica del Rinascimento all’età moderna con uno strumentario di oltre 40 flauti dolci di vario tipo e dimensione, di cui uno da dodici elementi di Peter van der Poel, costruito con strumenti originali del XVI secolo.
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