Un episodio di violenza inaudita si è verificato ieri sera nel carcere di Bellizzi Irpino, in provincia di Avellino, dove alcuni detenuti hanno sequestrato due agenti di polizia penitenziaria, sottraendo loro le chiavi delle sezioni. Successivamente, si sono spostati in un altro reparto, dove hanno aggredito brutalmente un detenuto, provocandogli una mutilazione all'orecchio e ferite varie. A denunciare l'accaduto è Tiziana Guacci, segretario per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe).
Guacci ha evidenziato come simili episodi di violenza siano diventati una triste normalità all'interno delle carceri italiane, affermando: “La sicurezza interna è completamente saltata e con essa l'incolumità fisica e psicologica del personale di polizia penitenziaria, che continua a svolgere i propri compiti istituzionali nonostante le gravissime difficoltà ”. La sindacalista ha descritto l'accaduto come una “vera e propria spedizione punitiva”, sottolineando il rischio che corre il personale penitenziario in un contesto di crescente insicurezza.
Da tempo, il Sappe denuncia la mancanza di trasferimenti per i detenuti coinvolti in episodi di violenza. Secondo Guacci, alcuni trasferimenti sarebbero avvenuti solo nel tardo pomeriggio, ma non si è potuto procedere per la carenza di unità nel Nucleo Traduzioni e Piantonamenti. La sindacalista ha aggiunto che il personale di polizia penitenziaria è stato aggredito e sequestrato per non aver ceduto alle minacce di apertura dei cancelli di sbarramento.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha definito la situazione “inaccettabile”, lamentando che “le carceri sono in mano ai delinquenti”. Ha fatto appello ai vertici dell'amministrazione penitenziaria, richiedendo un incontro urgente per discutere misure che possano ristabilire ordine e sicurezza all'interno degli istituti penitenziari. Capece ha chiesto interventi immediati, come il trasferimento dei detenuti responsabili di episodi violenti e l'invio di personale di polizia penitenziaria in modo stabile.
Inoltre, il leader del Sappe ha sollecitato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a adottare misure urgenti per garantire la sicurezza degli agenti. Ha richiesto l'implementazione di strumenti di difesa come bodycam e taser, e ha insistito sulla necessità di riforme strutturali nel sistema penitenziario, incluso il potenziamento degli organici del Corpo di Polizia Penitenziaria in vista dei prossimi pensionamenti.
Questo inquietante episodio evidenzia le sfide sempre più complesse che affronta il sistema carcerario italiano, richiamando l'attenzione sull'urgenza di un intervento significativo da parte delle istituzioni.