Bari, bancario licenziato per accessi non autorizzati nei conti di vip e politici: 'Agito per pura curiosità'

(Alexandros Michailidis/Shutterstock)

BARI - Un bancario 52enne di Bitonto, in servizio presso una filiale a Bisceglie, è stato licenziato in tronco per aver effettuato oltre 6.000 accessi non autorizzati a conti correnti di personaggi pubblici, tra cui politici di alto profilo, ufficiali dell'Arma e della Finanza, giornalisti e persino membri della famiglia della premier Giorgia Meloni. Tra le vittime degli accessi abusivi vi sono anche la sorella della premier, Arianna Meloni, e i ministri Guido Crosetto e Daniela Santanché.

L'inchiesta

L'uomo, che avrebbe monitorato i conti di oltre 3.500 clienti in tutta Italia tra febbraio 2022 e aprile 2024, è attualmente indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Le indagini sono partite dopo la denuncia di un cliente della filiale di Bitonto, che aveva rilevato movimenti sospetti sul proprio conto. A seguito delle verifiche, è emerso il coinvolgimento del bancario, il cui comportamento era stato notato dal direttore della filiale.

Il licenziamento e la difesa

Dopo aver avviato un procedimento disciplinare interno, la banca ha deciso di licenziare il dipendente ad agosto 2024. Di fronte ai magistrati, l’uomo ha ammesso di aver consultato i conti correnti di personaggi illustri, ma ha sostenuto di averlo fatto “per pura curiosità”, definendosi un “maniaco del controllo”. Ha inoltre affermato di non aver mai scaricato documenti o condiviso informazioni sensibili ottenute dai sistemi bancari.

Le perquisizioni e i dispositivi sequestrati

Ieri, su mandato della Procura di Bari, ufficiali di polizia giudiziaria hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione dell’ex bancario, sequestrando smartphone, tablet, hard disk e altri dispositivi informatici. Questi verranno sottoposti a perizie forensi per verificare se vi siano ulteriori prove dell’illecito accesso ai sistemi bancari e la possibile divulgazione di dati sensibili.

L'inchiesta prosegue per chiarire l'intera portata delle attività illecite compiute dall'uomo e le eventuali implicazioni sul piano della sicurezza dello Stato.

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