BARI - Nel corso delle attività di controllo del territorio svolte dalla Polizia locale - settore Annona, con apposite ordinanze è stata disposta la chiusura temporanea, per la durata di cinque giorni, di quattro esercizi commerciali di somministrazione di cibi e bevande per irregolare occupazione di suolo pubblico in zone di pregio nel territorio del Municipio I.
Nello specifico, due delle attività sanzionate utilizzavano uno spazio eccedente rispetto a quello autorizzato per il posizionamento di tavoli e ombrelloni, ingombrando anche giardini pubblici attigui, mentre le altre due posizionavano tavoli e sedie sui marciapiedi antistanti i locali senza averne titolo.
Il provvedimento si è reso necessario in quanto i titolari degli esercizi, già richiamati al ripristino dei luoghi nel rispetto di quanto autorizzato, non avevano dato seguito alle prescrizioni.
Il dispositivo delle ordinanze prevede, perciò, che i titolari provvedano a proprie spese all’immediato ripristino dello stato dei luoghi, in modo che cessi l’indebita occupazione di suolo pubblico rilevata dai verbali di accertamento della Polizia locale, e dispone la chiusura dell’esercizio fino al pieno adempimento dell’ordine e, comunque, per un periodo non inferiore a cinque giorni, a partire dal settimo giorno successivo alla notifica del provvedimento.
Un’ulteriore ordinanza, sempre a cura del settore Annona della Polizia locale, ha disposto invece il divieto di prosecuzione dell’attività e la cessazione degli effetti della SCIA nei confronti del titolare di un B&B a seguito di un verbale di accertamento di violazione urbanistico-edilizia. Nel corso di un sopralluogo, infatti, gli agenti hanno rilevato evidenti irregolarità, in primo luogo verificando l’assenza del certificato di agibilità. Inoltre, la struttura si presentava in maniera difforme rispetto a quanto indicato dalla planimetria catastale, attraverso la realizzazione, nel cortile retrostante, di un locale adibito a servizi igienici, di un altro utilizzato come deposito e di una veranda, tutti privi di titolo abitativo. All’interno della struttura, invece, due dei quattro bagni attigui ad altrettante camere da letto presentavano un’altezza inferiore a 2.40 metri (nella planimetria catastale è riportata un’altezza non inferiore a 3 metri).
“I controlli sul territorio sono diffusi e costanti - spiega l’assessora alla Vivibilità urbana Carla Palone - e i primi ad essere rammaricati delle sanzioni e della chiusura delle attività siamo noi. L’obiettivo dell’amministrazione, infatti, non è certamente ostacolare le attività economiche ma assicurare il rispetto delle regole e la cura dei luoghi che, se gestiti con ordine, sono motivo di attrattività per gli stessi locali. Mi preme ricordare che l’ordinanza di chiusura arriva dopo diverse sanzioni e solleciti da parte della Polizia locale o dell’Annona e che, quindi, i trasgressori sono perfettamente consapevoli di non stare rispettando le regole. Nel caso poi di occupazioni del tutto illegittime, siamo di fronte alla totale inosservanza anche delle regole minime del vivere civile. Questo nonostante tutti gli strumenti semplificati che l’amministrazione ha messo in campo per andare incontro ai titolari delle attività economiche. A questo si aggiungono i controlli sulle attività ricettive, in cui l’amministrazione comunale è impegnata da tempo per contrastare forme di abusivismo nel settore”.
Nello specifico, due delle attività sanzionate utilizzavano uno spazio eccedente rispetto a quello autorizzato per il posizionamento di tavoli e ombrelloni, ingombrando anche giardini pubblici attigui, mentre le altre due posizionavano tavoli e sedie sui marciapiedi antistanti i locali senza averne titolo.
Il provvedimento si è reso necessario in quanto i titolari degli esercizi, già richiamati al ripristino dei luoghi nel rispetto di quanto autorizzato, non avevano dato seguito alle prescrizioni.
Il dispositivo delle ordinanze prevede, perciò, che i titolari provvedano a proprie spese all’immediato ripristino dello stato dei luoghi, in modo che cessi l’indebita occupazione di suolo pubblico rilevata dai verbali di accertamento della Polizia locale, e dispone la chiusura dell’esercizio fino al pieno adempimento dell’ordine e, comunque, per un periodo non inferiore a cinque giorni, a partire dal settimo giorno successivo alla notifica del provvedimento.
Un’ulteriore ordinanza, sempre a cura del settore Annona della Polizia locale, ha disposto invece il divieto di prosecuzione dell’attività e la cessazione degli effetti della SCIA nei confronti del titolare di un B&B a seguito di un verbale di accertamento di violazione urbanistico-edilizia. Nel corso di un sopralluogo, infatti, gli agenti hanno rilevato evidenti irregolarità, in primo luogo verificando l’assenza del certificato di agibilità. Inoltre, la struttura si presentava in maniera difforme rispetto a quanto indicato dalla planimetria catastale, attraverso la realizzazione, nel cortile retrostante, di un locale adibito a servizi igienici, di un altro utilizzato come deposito e di una veranda, tutti privi di titolo abitativo. All’interno della struttura, invece, due dei quattro bagni attigui ad altrettante camere da letto presentavano un’altezza inferiore a 2.40 metri (nella planimetria catastale è riportata un’altezza non inferiore a 3 metri).
“I controlli sul territorio sono diffusi e costanti - spiega l’assessora alla Vivibilità urbana Carla Palone - e i primi ad essere rammaricati delle sanzioni e della chiusura delle attività siamo noi. L’obiettivo dell’amministrazione, infatti, non è certamente ostacolare le attività economiche ma assicurare il rispetto delle regole e la cura dei luoghi che, se gestiti con ordine, sono motivo di attrattività per gli stessi locali. Mi preme ricordare che l’ordinanza di chiusura arriva dopo diverse sanzioni e solleciti da parte della Polizia locale o dell’Annona e che, quindi, i trasgressori sono perfettamente consapevoli di non stare rispettando le regole. Nel caso poi di occupazioni del tutto illegittime, siamo di fronte alla totale inosservanza anche delle regole minime del vivere civile. Questo nonostante tutti gli strumenti semplificati che l’amministrazione ha messo in campo per andare incontro ai titolari delle attività economiche. A questo si aggiungono i controlli sulle attività ricettive, in cui l’amministrazione comunale è impegnata da tempo per contrastare forme di abusivismo nel settore”.