BARI - Questa mattina il sindaco Vito Leccese e la vicesindaca e assessora alla Rigenerazione urbana e sociale Giovanna Iacovone hanno illustrato l’atto di indirizzo che individua il percorso che porterà alla redazione e adozione del nuovo Piano Urbanistico Generale.
La delibera, in coerenza con le linee programmatiche di mandato, passa in rassegna gli asset strategici su cui sarà fondato il percorso di partecipazione aperto alla città, prevedendo forme e modi diversi di partecipazione dei vari attori territoriali al fine di favorire un confronto ampio e articolato con cittadini, associazioni, ordini professionali, università, portatori di interesse a vario titolo coinvolti nel processo, partendo da un primo grande momento pubblico di confronto, tematico e territoriale, legato agli orientamenti di mandato sulla rigenerazione urbana e sociale (Gli Stati Generali della Rigenerazione Urbana).
Obiettivo dell’amministrazione è quello di perfezionare gli indirizzi generali della pianificazione e definire lo strumento urbanistico secondo alcuni principi fondamentali: · riduzione significativa del consumo di suolo con benefici sul clima e sul paesaggio, sul modello di quanto realizzato con il Piano Costa Sud, in linea con gli indirizzi europei del Nature Restoration Law e secondo una forte prospettiva ecologica.
· attuazione del policentrismo (decentramento) attraverso la realizzazione della “Città dei 15 minuti” con l'incremento dei servizi di uso quotidiano dentro tutti i quartieri, soprattutto quelli periferici, assieme e a una maggiore cura dello spazio pubblico e una più forte integrazione del sistema di mobilità urbano e interurbano
· applicazione dei principi di equità spaziale, favorendo operazioni di rigenerazione urbana e promuovendo interventi di edilizia pubblica e sociale destinati a giovani coppie, anziani, persone con disabilità, studenti e famiglie appartenenti a basse fasce di reddito.
Gli aggiornamenti normativi intervenuti negli ultimi anni, nonché le trasformazioni avviate nell’ultimo decennio, incrementando le capacità in termini di resilienza della città, hanno modificato sia le condizioni di partenza che le opzioni percorribili in sede di pianificazione urbanistica, così da richiedere oggi un ulteriore momento di approfondimento sulle scelte pianificatorie future.
La città di Bari presenta, infatti, delle significative vulnerabilità, per esempio sotto il profilo della resilienza climatica, della giustizia spaziale e dei diritti abitativi che costituiscono priorità strategiche per il nuovo governo cittadino.
Con questa delibera di indirizzo, approvata dalla giunta comunale e a breve all’attenzione del Consiglio comunale, si dà mandato al direttore della Ripartizione Urbanistica di recepire gli indirizzi esplicitati dall’amministrazione comunale e realizzare tutte le procedure utili per riavviare il percorso di definizione del nuovo PUG. Percorso che non potrà prescindere dalla partecipazione e coinvolgimento della comunità.
“Questo atto rappresenta il primo passo verso l’approvazione del nuovo Piano urbanistico generale - ha esordito il sindaco Vito Leccese -: alcune grandi scelte sono state fatte, alcune linee sono state tracciate e, soprattutto, in questi anni sono state date risposte a questioni che attendevano da decenni. Penso ai piani particolareggiati, alle grandi infrastrutture, alla destinazione dei vuoti urbanistici, fino a disegnare il primo tratto di futuro con Costa sud. Da qui vogliamo ripartire, nel merito e nel metodo.
Il nuovo Piano Urbanistico Generale deve favorire la rigenerazione dei quartieri della città attraverso la lente della sostenibilità, incrementandone il comfort climatico, la dotazione di verde e fornendo nuova qualità urbana e servizi per i residenti, con particolare attenzione ai soggetti vulnerabili quali gli anziani, le persone con disabilità, le donne e i bambini.
Lo abbiamo detto in campagna elettorale, e oggi diamo seguito a quell’impegno: il nuovo Piano urbanistico generale sarà frutto di scelte condivise con tutta la città.
Abbiamo un programma elettorale supportato da un’ampia maggioranza che racconta un’idea chiara di città. Rigenerazione urbana, valorizzazione naturalistica del paesaggio, rinaturalizzazione di alcuni insediamenti (penso alla costa, alle lame come corridoi ecologici, alla campagna), mobilità sostenibile, servizi ai cittadini, accessibilità urbana, conciliazione dei tempi della città, urbanistica di genere. Ogni linea di questo nuovo piano sarà ispirata agli indirizzi contenuti nella Nature Restoration Law: passeremo da una logica di espansione, ormai superata e del tutto antieconomica, a una logica di rigenerazione e di riuso dell'esistente. Il nuovo Piano sarà orientato dal cambio di paradigma tradizionale della crescita della città che erode pezzi di campagna e di aree naturalistiche, indirizzando le trasformazioni urbane verso il già costruito.
Su questa visione chiederemo il contributo di tutti coloro i quali vivono, studiano e lavorano nella nostra città, per definire un piano che parta dalle persone per arrivare alle persone.
Per questo, d’ora in poi, parleremo di Piano umanistico generale”.
“Il nostro impegno per lo sviluppo della città si fonda su un principio essenziale: la necessità di ascolto - ha spiegato Giovanna Iacovone -. È fondamentale avviare un percorso di partecipazione partendo dall'ascolto delle esigenze di cambiamento, che dovremo interpretare al meglio ponendo la massima attenzione a temi trasversali, tra cui l’urbanistica di genere, nella consapevolezza che la pianificazione non è uno strumento neutro.
Questo percorso ci permetterà di individuare le potenzialità di sviluppo sostenibile della nostra città che faccia perno sulla città pubblica che sia realmente equa e inclusiva. Alcuni importanti interventi sono già stati avviati, adesso si tratta di mettere a sistema questi progetti all’interno di una visione condivisa, da definire insieme attraverso il processo di partecipazione che abbiamo chiamato Stati Generali della Rigenerazione Urbana.
Il Piano Urbanistico Generale che ci apprestiamo a varare sarà incentrato sulla rigenerazione urbana e sociale: è quindi necessario avere una visione d’insieme che sappia “ricucire” e integrare il tessuto urbano esistente e le sue comunità.
Dobbiamo considerare che ci sono quartieri che soffrono per la presenza di vuoti urbani. In quest’ottica, per ricucire questi spazi, in alcuni quartieri sarà valutata la possibilità di trasferire parte delle volumetrie previste ma all’interno di parametri chiari di sostenibilità. In tal modo si ridurrebbero il fenomeno dello sprawl urbano e l’espansione rapida e disordinata della città, rendendola più compatta e sostenibile anche dal punto di vista delle distanze, facilitando così una mobilità più efficiente.
In questi anni la città è cambiata, e con essa anche gli orientamenti delle istituzioni. Il regolamento Nature Restoration Law, ad esempio, non si limita al ripristino del verde, ma introduce obblighi significativi in termini di prevenzione dei rischi legati alle catastrofi naturali. Questo ci spinge a fare scelte strategiche per rendere la nostra città più sicura, resiliente e pronta ad affrontare le sfide future”.
La delibera, in coerenza con le linee programmatiche di mandato, passa in rassegna gli asset strategici su cui sarà fondato il percorso di partecipazione aperto alla città, prevedendo forme e modi diversi di partecipazione dei vari attori territoriali al fine di favorire un confronto ampio e articolato con cittadini, associazioni, ordini professionali, università, portatori di interesse a vario titolo coinvolti nel processo, partendo da un primo grande momento pubblico di confronto, tematico e territoriale, legato agli orientamenti di mandato sulla rigenerazione urbana e sociale (Gli Stati Generali della Rigenerazione Urbana).
Obiettivo dell’amministrazione è quello di perfezionare gli indirizzi generali della pianificazione e definire lo strumento urbanistico secondo alcuni principi fondamentali: · riduzione significativa del consumo di suolo con benefici sul clima e sul paesaggio, sul modello di quanto realizzato con il Piano Costa Sud, in linea con gli indirizzi europei del Nature Restoration Law e secondo una forte prospettiva ecologica.
· attuazione del policentrismo (decentramento) attraverso la realizzazione della “Città dei 15 minuti” con l'incremento dei servizi di uso quotidiano dentro tutti i quartieri, soprattutto quelli periferici, assieme e a una maggiore cura dello spazio pubblico e una più forte integrazione del sistema di mobilità urbano e interurbano
· applicazione dei principi di equità spaziale, favorendo operazioni di rigenerazione urbana e promuovendo interventi di edilizia pubblica e sociale destinati a giovani coppie, anziani, persone con disabilità, studenti e famiglie appartenenti a basse fasce di reddito.
Gli aggiornamenti normativi intervenuti negli ultimi anni, nonché le trasformazioni avviate nell’ultimo decennio, incrementando le capacità in termini di resilienza della città, hanno modificato sia le condizioni di partenza che le opzioni percorribili in sede di pianificazione urbanistica, così da richiedere oggi un ulteriore momento di approfondimento sulle scelte pianificatorie future.
La città di Bari presenta, infatti, delle significative vulnerabilità, per esempio sotto il profilo della resilienza climatica, della giustizia spaziale e dei diritti abitativi che costituiscono priorità strategiche per il nuovo governo cittadino.
Con questa delibera di indirizzo, approvata dalla giunta comunale e a breve all’attenzione del Consiglio comunale, si dà mandato al direttore della Ripartizione Urbanistica di recepire gli indirizzi esplicitati dall’amministrazione comunale e realizzare tutte le procedure utili per riavviare il percorso di definizione del nuovo PUG. Percorso che non potrà prescindere dalla partecipazione e coinvolgimento della comunità.
“Questo atto rappresenta il primo passo verso l’approvazione del nuovo Piano urbanistico generale - ha esordito il sindaco Vito Leccese -: alcune grandi scelte sono state fatte, alcune linee sono state tracciate e, soprattutto, in questi anni sono state date risposte a questioni che attendevano da decenni. Penso ai piani particolareggiati, alle grandi infrastrutture, alla destinazione dei vuoti urbanistici, fino a disegnare il primo tratto di futuro con Costa sud. Da qui vogliamo ripartire, nel merito e nel metodo.
Il nuovo Piano Urbanistico Generale deve favorire la rigenerazione dei quartieri della città attraverso la lente della sostenibilità, incrementandone il comfort climatico, la dotazione di verde e fornendo nuova qualità urbana e servizi per i residenti, con particolare attenzione ai soggetti vulnerabili quali gli anziani, le persone con disabilità, le donne e i bambini.
Lo abbiamo detto in campagna elettorale, e oggi diamo seguito a quell’impegno: il nuovo Piano urbanistico generale sarà frutto di scelte condivise con tutta la città.
Abbiamo un programma elettorale supportato da un’ampia maggioranza che racconta un’idea chiara di città. Rigenerazione urbana, valorizzazione naturalistica del paesaggio, rinaturalizzazione di alcuni insediamenti (penso alla costa, alle lame come corridoi ecologici, alla campagna), mobilità sostenibile, servizi ai cittadini, accessibilità urbana, conciliazione dei tempi della città, urbanistica di genere. Ogni linea di questo nuovo piano sarà ispirata agli indirizzi contenuti nella Nature Restoration Law: passeremo da una logica di espansione, ormai superata e del tutto antieconomica, a una logica di rigenerazione e di riuso dell'esistente. Il nuovo Piano sarà orientato dal cambio di paradigma tradizionale della crescita della città che erode pezzi di campagna e di aree naturalistiche, indirizzando le trasformazioni urbane verso il già costruito.
Su questa visione chiederemo il contributo di tutti coloro i quali vivono, studiano e lavorano nella nostra città, per definire un piano che parta dalle persone per arrivare alle persone.
Per questo, d’ora in poi, parleremo di Piano umanistico generale”.
“Il nostro impegno per lo sviluppo della città si fonda su un principio essenziale: la necessità di ascolto - ha spiegato Giovanna Iacovone -. È fondamentale avviare un percorso di partecipazione partendo dall'ascolto delle esigenze di cambiamento, che dovremo interpretare al meglio ponendo la massima attenzione a temi trasversali, tra cui l’urbanistica di genere, nella consapevolezza che la pianificazione non è uno strumento neutro.
Questo percorso ci permetterà di individuare le potenzialità di sviluppo sostenibile della nostra città che faccia perno sulla città pubblica che sia realmente equa e inclusiva. Alcuni importanti interventi sono già stati avviati, adesso si tratta di mettere a sistema questi progetti all’interno di una visione condivisa, da definire insieme attraverso il processo di partecipazione che abbiamo chiamato Stati Generali della Rigenerazione Urbana.
Il Piano Urbanistico Generale che ci apprestiamo a varare sarà incentrato sulla rigenerazione urbana e sociale: è quindi necessario avere una visione d’insieme che sappia “ricucire” e integrare il tessuto urbano esistente e le sue comunità.
Dobbiamo considerare che ci sono quartieri che soffrono per la presenza di vuoti urbani. In quest’ottica, per ricucire questi spazi, in alcuni quartieri sarà valutata la possibilità di trasferire parte delle volumetrie previste ma all’interno di parametri chiari di sostenibilità. In tal modo si ridurrebbero il fenomeno dello sprawl urbano e l’espansione rapida e disordinata della città, rendendola più compatta e sostenibile anche dal punto di vista delle distanze, facilitando così una mobilità più efficiente.
In questi anni la città è cambiata, e con essa anche gli orientamenti delle istituzioni. Il regolamento Nature Restoration Law, ad esempio, non si limita al ripristino del verde, ma introduce obblighi significativi in termini di prevenzione dei rischi legati alle catastrofi naturali. Questo ci spinge a fare scelte strategiche per rendere la nostra città più sicura, resiliente e pronta ad affrontare le sfide future”.