Bravo Gesù Roger, tra ironia e spregiudicatezza
I Bravo Gesù Roger pubblicano il loro singolo di debutto, preludio di un disco in arrivo quest'inverno. Un primo capitolo, disponibile su tutte le piattaforme digitali in distribuzione Believe Music Italy, dal titolo "Fame", primo assaggio di un album di debutto che ci friggerà le trombe d’eustachio con tormentoni spregiudicati, riffoni tricefali, rime, assonanze, onomatopee, allitterazioni, e quella giusta dose di follia che garantisce un sonno agitato e un risveglio su un pavimento di marmo e grappa.
I tre musicisti interpretano tre diversi personaggi: il giovane spensierato, il metallaro e il professore, un trio anomalo che idealmente riunisce uno spaccato della società estremamente eterogeneo e dunque realistico. Attraverso questi tre diversi sguardi sul mondo restituiscono un suono ibrido non facilmente classificabile con testi che indagano la condizione umana attraverso l’uso indispensabile dell’ironia.
Siete mai capitati in Puglia, per suonare oppure in altre occasioni? E quali sensazioni vi ha lasciato il nostro territorio? O che cosa vi viene in mente per prima cosa, sentendo la parola “Puglia”?
Purtroppo non c'è stata ancora occasione ma speriamo di poterci suonare, un giorno. Sicuramente la prima cosa che viene in mente parlando di Puglia è il mare, meta ambita da buona parte dell'Italia nel periodo estivo.
La fame di cui parlate è solo la fame di cibo?
Fame intesa come necessità, bisogno atavico in grado di modificare il comportamento di una persona. Sicuramente queste sono le cose piú comuni di cui la gente ha fame, ed ognuna di queste si è meritata una strofa nella nostra canzone.
Possiamo dire che nei Bravo Gesù Roger c’è una buona dose di jazz? E cos’altro secondo voi?
Il jazz senz'altro è presente nella nostra musica, soprattutto perché ognuno di noi ha alle spalle una certa esperienza con il genere, data sia dagli studi in conservatorio sia da un'attività concertistica dedicata. Direi che la componente più importante del jazz che abbiamo ereditato è quella dell'improvvisazione, oltre all'uso di un certo tipo di armonie. Altre influenze individuabili sono quelle del mondo rock, nella fattispecie metal e punk, oltre alle componenti psichedeliche.
Soffrite mai dell’essere in una zona periferica per la scena musicale, lontano forse dai grandi centri di Roma e Milano?
Da noi non è sempre facile trovare posti dove proporre la nostra musica, soprattutto perché questi sono piuttosto pochi in relazione al territorio, in centri più grossi di sicuro ci sarebbero più opportunità. C'è da dire che, pur essendo poche, le realtà friulane hanno molto a cuore le proprie proposte e abbiamo sempre trovato un'accoglienza calorosa.
A cosa assomiglia la musica dei Bravo Gesù Roger?
L'idea iniziale di Flavio era di fare un gruppo “tipo Pink Floyd con un coro gospel e Peter Brotzmann”; il risultato attuale è una sorta di miscuglio tra Primus, Naked City ed Elio e le Storie Tese. Si potrebbero trovare delle somiglianze anche con i Black Midi.