BRICS, questi sconosciuti. Una mostra a Roma (sino al 31 ottobre)

FRANCESCO GRECO. ROMA – BRICS come Carneade: chi sono mai costoro? Un acronimo che sta per Brasile, Russia, India, Cina (Paesi fondatori nel 2006) e Sudafrica (dal 2011). A cui quest’anno si sono aggiunti: Egitto, Iran, Emirati Arabi, Etiopia e altri ancora sono in stand-by da tutti i Continenti e le macro-aree (Palestina, Azerbaijan, Argentina, Turchia, etc.). Concept BRICS: “Consolidare il multilateralismo per la sicurezza e un equo sviluppo globale”.

Nell’anno che ormai volge al termine, in Russia, a Johannesburg, Rio de Janeiro, San Paolo, Vienna, Ginevra, New York e in tante altre città, si sono svolti eventi propedeutici al vertice dei BRICS in programma a Kazan (Russia) dal 22 al 24 ottobre.

In attesa della prima conferenza mondiale allargata, in programma appunto in Russia (dal primo gennaio scorso ha la presidenza), dove annunceranno importanti novità (forse presenteranno la loro moneta per gli scambi commerciali e l’ingresso di altri Paesi), hanno deciso di farsi conoscere in Europa. Con una performance di grande spessore culturale, oltre che estetico: una suggestiva mostra d’arte (pitture e disegni) presso la Casa Russa di Piazza Cairoli, 6 (fra la Stazione Termini e Piazza Vittorio, ingresso free, sino al 31 ottobre).

All’inaugurazione sono intervenuti gli Ambasciatori Alexey Paramonov (Federazione Russa), Renato Mosca de Souza (Brasile), Guide Jia (Repubblica Popolare Cinese), Bassam Essam Rady A.Rady, Ambasciatore dell’Egitto, Demitu Hambisa Bonsa (Repubblica Democratica dell’Etiopia), Vani Rao (Ambasciatore dell’India), Mohammad Reza Sabouri (Ambasciatore dell’Iran), Nosipho Nausca Jean Jezile (Sud Africa), Abdulla Ali Ateeq Obaid Alsubousi (Emirati Arabi).

"Riflette – ha osservato Paramonov - pienamente l’architettura dei meccanismi dei nostri partner, la cosiddetta “cultura BRICS”, che consiste in un sincero interesse reciproco, nel mutuo rispetto, nel desiderio di comprensione e dialogo, nel riconoscimento dell’uguaglianza dei diversi sistemi civici, spirituali, politici e socioeconomici, nel particolare anelito a preservare e sviluppare cultura e tradizione".

Il visitatore ammirerà opere d’arte realizzate in tempi e tecniche diversi e che rappresentano la ricchezza ontologica del mondo multipolare in progress. Nello specifico: la pittura contemporanea e quella tradizionale riflettono sulle importanti tematiche della famiglia e la fede, l’ambiente e il rapporto tra l’uomo e la società di oggi. Proposte, fra le altre, sculture cinesi degli anni ’90, dipinti “Warli” e “Pichwai” di artigiani indiani, scene di vita etiope, etc. La Russia invece è rappresentata dalle monumentali opere fotografiche del pittore-fotografo Sergej Sapozhnikov che esplora ruolo e collocazione della fotografia nell’arte contemporanea.

La mostra intende dunque proporre un “viaggio” ricco di emozioni in Paesi uniti dalla diplomazia culturale che rafforza i legami multipolari del mondo di oggi verso cui tanti popoli in tutti i Continenti stanno convergendo.

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