Brindisi: accertata presenza di cromo nelle falde acquifere, indagini su inquinamento e componenti difettosi per Boeing 787
BRINDISI - Le indagini condotte dalla polizia e dalla guardia di finanza nella zona industriale di Brindisi hanno rivelato la presenza di cromo totale nelle falde acquifere in concentrazioni superiori a 6,8 volte il limite consentito dalla normativa vigente. Questi risultati emergono dalle consulenze tecniche disposte nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte forniture di componenti aeronautiche difformi vendute da due aziende brindisine, Processi Speciali e Manufacturing Process Specification (MPS), alla Leonardo-Aerostrutture per la produzione di parti del Boeing 787 Dreamliner.
La contaminazione ambientale è uno dei due filoni principali dell'indagine, che vede coinvolti sette indagati, tra manager e dipendenti delle due società. Il pubblico ministero della Procura di Brindisi, Giuseppe De Nozza, ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a sette persone e alle aziende coinvolte.
L'inchiesta riguarda, oltre alla contaminazione delle acque, anche le pratiche produttive delle due imprese per il trattamento meccanico dei metalli utilizzati nella produzione delle componenti aeronautiche. Le parti incriminate sono state impiegate nella costruzione dei settori 44 e 46 del Boeing 787 Dreamliner, il che solleva preoccupazioni non solo per la salute ambientale, ma anche per la sicurezza delle forniture aeronautiche.
La scoperta del cromo nelle falde acquifere e il potenziale rischio di inquinamento pongono l’accento sulla necessità di verificare ulteriormente i processi industriali in atto nell'area, mentre l'inchiesta si prepara a proseguire in sede giudiziaria per accertare eventuali responsabilità penali.
La contaminazione ambientale è uno dei due filoni principali dell'indagine, che vede coinvolti sette indagati, tra manager e dipendenti delle due società. Il pubblico ministero della Procura di Brindisi, Giuseppe De Nozza, ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a sette persone e alle aziende coinvolte.
L'inchiesta riguarda, oltre alla contaminazione delle acque, anche le pratiche produttive delle due imprese per il trattamento meccanico dei metalli utilizzati nella produzione delle componenti aeronautiche. Le parti incriminate sono state impiegate nella costruzione dei settori 44 e 46 del Boeing 787 Dreamliner, il che solleva preoccupazioni non solo per la salute ambientale, ma anche per la sicurezza delle forniture aeronautiche.
La scoperta del cromo nelle falde acquifere e il potenziale rischio di inquinamento pongono l’accento sulla necessità di verificare ulteriormente i processi industriali in atto nell'area, mentre l'inchiesta si prepara a proseguire in sede giudiziaria per accertare eventuali responsabilità penali.