"La vicenda della lotta alla bronchiolite mi sta sconcertando. In Puglia accade che i politici si rivelano veloci e i burocrati delle lumache. E a pagare sono i bambini. Ecco la triste storia di una regione che da essere prima in Italia, è stata superata da Lombardia e altre 10 regioni. A maggio scorso il Consiglio regionale approvava - primi in Italia - una legge per l’utilizzo degli anticorpi monoclonali così da combattere efficacemente il virus respiratorio sinciziale, causa della bronchiolite, in grado di mettere a rischio anche la vita dei bambini. La legge entrava in vigore a fine maggio, senza però trovare esecuzione da parte delle strutture burocratiche della Regione e delle ASL. A ciò reagii con una vibrata protesta, trovando le burocrazie impegnate nella solita scusa della necessità di una delibera della Giunta regionale, che in ogni caso, pur senza essercene la necessità, arrivava agli inizi di agosto. A seguito della delibera, tuttavia, non accadeva nulla con riferimento alle gare per l’approvvigionamento, se non a partire dalle prime settimane di settembre. Ma a quella data, purtroppo, tutta la dotazione italiana dell’anticorpo monoclonale era stata assegnata, in base all’ordine cronologico, ad altre 11 regioni e province autonome" ha dichiarato, in una nota stampa, il consigliere regionale Fabiano Amati.
"La cosa interessante è che le procedure di acquisto dell’anticorpo da parte delle regioni che si sono aggiudicate parte del quantitativo disponibile, sono state eseguite tra giugno inoltrato e gli inizi di settembre. Ciò vuol dire che, se i burocrati regionali e le ASL avessero avviato le gare agli inizi di giugno, ossia non appena era stata approvata la legge regionale, saremmo stati i primi anche per l’approvvigionamento, poiché la prima regione italiana a garantirsi la fornitura, la Lombardia, ha effettuato la gara a giugno inoltrato. Ma se pure si volesse ammettere che ai burocrati non interessi di essere tra i primi, magari accontentandosi di una posizione mediocre, le gare si sarebbero potute attivare subito dopo l’adozione della delibera della Giunta regionale, ossia nella seconda settimana di agosto, e con ciò saremmo comunque rientrati comodamente tra le regioni fornite, poiché la Campania, ultima regione con procedura utile, ha espletato la gara nella prima settimana di settembre. E invece, nulla di tutto questo. Le gare in Puglia si sono concluse a settembre inoltrato, risultando deserte poiché, come accennato, la casa farmaceutica produttrice aveva ormai esaurito il prodotto disponibile per l’Italia, disperdendo colpevolmente un primato che il Consiglio regionale aveva virtuosamente guadagnato; primato che, fuori da ogni logica competitiva, ci penalizza dal punto di vista sanitario perché non riusciremo a garantire salute ai bambini pugliesi. Per dettaglio d’informazione informo che le Regioni e Province autonome assegnatarie di un quantitativo di anticorpi monoclonali, sulla base della cronologia delle gare nel periodo giugno inoltrato e primi di settembre, sono: Lombardia, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Sicilia, Valle D’Aosta, Calabria, Piemonte, Emilia Romagna e Campania. Una storia sconcertante, sulla quale ora devono essere i politici a trovare una soluzione per mancanze che essi non hanno commesso" ha dichiarato ancora il consigliere regionale Fabiano Amati.