!Dea, dalla Puglia a Milano inseguendo la musica


Un artista da tenere sott'occhio. Matteo Spadavecchia (in arte !Dea) ci presenta il suo nuovo singolo dal titolo 'Gerda', brano che segna l’inizio di un nuovo capitolo della storia musicale dell’artista, che dopo anni di scrittura di gruppo inizia così il suo percorso da solista.

!DEA, pseudonimo di Matteo Spadavecchia, nasce a Molfetta, in provincia di Bari. Suo padre lo guida verso l'arte visiva, ma è la musica a catturare il suo interesse. Si avvicina alla cultura hip-hop scegliendo le rime come forma di espressione. Dopo i primi anni di gavetta in strada, tra contest di freestyle e musica dal vivo, nasce il progetto di gruppo "RAFT", acronimo di Run Away From Treblinka, di cui è stato frontman per diversi anni. 

Con la sua band partecipa e vince diversi contest locali e nazionali, approdando sul grande schermo in occasione della partecipazione al talent show "Amici di Maria De Filippi 15". Le prime rime in crew, le registrazioni in studio – su tutti, progetti come “Hard Times” e “Fuoricorso” – e le numerose esibizioni dal vivo danno un’identità all’artista, che contemporaneamente prosegue gli studi universitari. Dopo anni di scrittura in gruppo, Matteo decide ora di intraprendere un percorso parallelo lavorando sullo stile e sulla metrica, mettendosi in gioco con la propria !DEA. Acquisite le basi delle dinamiche compositive, punta a "svecchiare" e rendere poliedrico il linguaggio del rap, non rispettando necessariamente uno standard e con l'obiettivo di rendere elegante ed efficace il messaggio di cui si fa portavoce.

Che periodo è della tua vita? 

In questo momento la mia vita attraversa una fase di fermento. Sono da poco a Milano per una nuova esperienza lavorativa e per cercare di avvicinarmi il più possibile al mondo musicale. Il tempo è poco e devo abituarmi a questa grande città, frenetica e senza sosta. Intorno a me però percepisco un’energia positiva e questo non può far altro che rendermi felice e motivarmi.

Raccontaci del nuovo singolo, Gerda. Cosa rappresenta per te? 

E' un brano che trae ispirazione dalla storia della fotografa di guerra Gerda Taro, morta nel 1937 a soli 26 anni durante un conflitto bellico. Tramite gli occhi del suo amato, Robert Capa, inerme e paralizzato al pensiero di non poter più riabbracciare la sua amata, si evidenzia il sentimento di odio e il ripudio alla violenza che i due giovani condannano tramite i loro scatti fotografici. Il brano sottolinea quindi la brutalità e l’orrore della guerra ed è figlio del momento storico che stiamo attraversando. L'immagine di Gerda Taro è oggi universalmente simbolo di pace, resistenza, monito di rinascita e riscatto sociale per chi crede negli ideali di giustizia e libertà: è questo il messaggio che vorrei arrivasse agli ascoltatori, non scordarsi dell’importanza della parola pace.



Come descriveresti la tua musica?

Definirei la mia arte collettiva, introspettiva e fruibile. L’ idea che la mia musica possa essere collettiva sottolinea la volontà di voler collaborare con altri artisti – producers, fotografi, videmakers, ecc. – creando un prodotto la cui forma cambia con il tempo. La mia idea nasce tonda ma si concretizza quadrata! Amo modificare la struttura in corso d’opera e per far ciò devo fidarmi del team che mi circonda. La musica di !DEA è poi introspettiva, poiché io dedico tutto me stesso e lascio sempre un piccolo pezzettino di Matteo in ogni brano, come fossero tanti Horcrux. Fruibile, infine, poiché col tempo ho imparato che il linguaggio deve essere accessibile a tutti. Qui c’è la tecnica! Il rap spesso condanna chi sceglie un linguaggio meno complesso per abbracciare un bacino d’ utenza maggiore... io penso all’incontrario (non mi definisco un rapper). Il vero scoglio è mettere insieme creatività, fruibilità e personalità nei propri brani!

Qual è stato il primo artista che hai ascoltato da bambino?

I primi artisti sono stati probabilmente Caparezza, J-Ax e i Lunapop. Poi gli ascolti si sono affinati con il tempo.

Che ricordi hai della tua infanzia in Puglia? 

Amo la Puglia, è la mia casa e ci trono spesso. I ricordi sono le giornate passate nelle casette estive in campagna e l’odore del mare.




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