Eolico offshore in Puglia: in fiera giornata di studio sulle opportunità di sviluppo




BARI - Intensa giornata di studio e riflessione oggi in Fiera del Levante sul tema delle prospettive di sviluppo dell'eolico offshore in Puglia, con la prima conferenza e laboratorio regionale del progetto “BEYOND” (Blue Economy Synergies for sustainable Development), nell'ambito del programma Interreg Italia Croazia.

E' stato fatto il punto sul quadro di riferimento nazionale, sulle esperienze sul territorio e sui documenti programmatici, sulla pianificazione dello spazio marittimo in Puglia, sui procedimenti autorizzativi e sull'offshore nella cooperazione internazionale.

Secondo il capo di Gabinetto della Regione Puglia, prof. Giuseppe Catalano, che ha introdotto i lavori, “per l'eolico offshore siamo pronti a fare delle scelte strategiche insieme al Governo centrale e agli operatori economici.

L'offshore è una grande opportunità sia sotto il profilo della sfida della decarbonizzazione, sia sotto il profilo delle politiche industriali, perchè la dimensione dei floater e delle pale non consente come in altri casi di importarli dall'estero o dal lontano Oriente.

La produzione, l'assemblaggio e il varo delle piattaforme deve avvenire nel territorio su cui poi vengono posizionate. Questa è una grande opportunità per la Puglia: bisogna quindi coniugare scelte politiche strategiche con l'insieme degli interessi pubblici.

Un interesse pubblico forte è la decarbonizzazione, in particolare nell'area di Taranto per decarbonizzare l'acciaieria, un obiettivo coltivato dal presidente Emiliano da molti anni, quando nessuno guardava così lontano.

Altri interessi sono quelli dell'ambiente, del turismo, della pesca e del trasporto marittimo, che sono interessi pubblici primari che vanno contemperati con equilibrio e intelligenza.

Credo che la sfida sia molto importante nei prossimi dodici-diciotto mesi: le opportunità per noi sono molto importanti e saremo in grado di perseguirle”.



“Le piattaforme galleggianti – ha concluso Catalano – devono stare dove tira vento. E' quasi banale, ma è così.

Bisogna scegliere la localizzazione a mare in stretto collegamento con la produzione industriale a terra, dove si richiedono spazi molto ampi per le politiche industriali che possano dare risposte sui temi occupazionali e su quello dell'utilizzo delle strutture portuali.

Siamo al lavoro su tutti i versanti, quello ambientale, quello energetico e quello economico per trovare poi sul territorio il necessario consenso dei cittadini. Giornate di studio pubbliche come quella di oggi servono anche a questo”.

Il dott. Donato Liguori, del Ministero dei Trasporti – D.G. Porti, logistica e intermodalità ha infine sottolineato che “le opportunità dell'eolico offshore in questo momento riguardano gli investimenti che gli operatori intendono affrontare.

Abbiamo sui nostri tavoli 36 istanze, oltre il 30% delle domande che vengono fatte in Italia e il nostro compito è quello di velocizzare le procedure affinchè queste opportunità poi divengano realtà e gli investitori non si sentano abbandonati nell'iter di approvazione sia per le loro idee di investimento che per le loro idee progettuali”.

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