TARANTO - Quella prevista martedì prossimo per l’accensione dell’Altoforno 1 dello stabilimento siderurgico? Una cerimonia in cui c’è poco da celebrare. È in estrema sintesi la ratio che ha ispirato la lettera firmata dal sindaco e presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, che è stata inviata ai Commissari straordinari di Acciaierie d’Italia a seguito dell’invito a presenziare che gli stessi hanno formulato al primo cittadino.
Pur ringraziando per l’attenzione manifestata, il massimo esponente delle Amministrazioni comunale e provinciale attraverso una missiva ha inteso replicare con un garbato, ma fermo, diniego alla richiesta di partecipare all’evento del 15 ottobre “per rispetto verso le sofferenze della comunità ionica e con l’intento di non ingenerare alcuna confusione nell’opinione pubblica, riguardo agli sforzi istituzionali che ci vedono collaborare, come più volte ribadito in tutte le sedi, nella esclusiva direzione della radicale riconversione del ciclo produttivo dello stabilimento siderurgico di Taranto, come per altro individuato dalle politiche europee, con particolare riferimento alla decarbonizzazione sostenuta dal programma della transizione giusta”.
La decisione di declinare l’invito non deve far intendere che le Amministrazioni comunale e provinciale del capoluogo ionico non apprezzino “il lavoro e lo spirito della attuale struttura commissariale, essendo altresì consapevoli delle difficoltà connesse agli equilibri finanziari di Acciaierie d’Italia SpA, alle attuali esigenze occupazionali e finanche all’agenda operativa della citata riconversione, in parte consentita proprio dai fondi europei”. Così come i due Enti territoriali sono perfettamente consci del fatto che la necessità di garantire la continuità produttiva “possa obbligare a scelte tecniche transitorie”. A patto, però, che questa “transitorietà” sia davvero tale e che al più presto lasci il passo alla tanto auspicata riconversione industriale dello stabilimento ex ILVA che, facendo leva su un accordo di programma finalmente operativo, possa marciare grazie all’utilizzo di tecnologie moderne ed ecocompatibili al posto di “un anacronistico ed inquinante Altoforno”. Ecco, quando ciò diverrà possibile, quando i forni elettrici saranno lo strumento principale per produrre acciaio in riva allo Ionio, quando la decarbonizzazione sarà realtà, le Amministrazioni locali saranno pronte a celebrare quella che per Taranto rappresenterà l’inizio di una nuova era.
Pur ringraziando per l’attenzione manifestata, il massimo esponente delle Amministrazioni comunale e provinciale attraverso una missiva ha inteso replicare con un garbato, ma fermo, diniego alla richiesta di partecipare all’evento del 15 ottobre “per rispetto verso le sofferenze della comunità ionica e con l’intento di non ingenerare alcuna confusione nell’opinione pubblica, riguardo agli sforzi istituzionali che ci vedono collaborare, come più volte ribadito in tutte le sedi, nella esclusiva direzione della radicale riconversione del ciclo produttivo dello stabilimento siderurgico di Taranto, come per altro individuato dalle politiche europee, con particolare riferimento alla decarbonizzazione sostenuta dal programma della transizione giusta”.
La decisione di declinare l’invito non deve far intendere che le Amministrazioni comunale e provinciale del capoluogo ionico non apprezzino “il lavoro e lo spirito della attuale struttura commissariale, essendo altresì consapevoli delle difficoltà connesse agli equilibri finanziari di Acciaierie d’Italia SpA, alle attuali esigenze occupazionali e finanche all’agenda operativa della citata riconversione, in parte consentita proprio dai fondi europei”. Così come i due Enti territoriali sono perfettamente consci del fatto che la necessità di garantire la continuità produttiva “possa obbligare a scelte tecniche transitorie”. A patto, però, che questa “transitorietà” sia davvero tale e che al più presto lasci il passo alla tanto auspicata riconversione industriale dello stabilimento ex ILVA che, facendo leva su un accordo di programma finalmente operativo, possa marciare grazie all’utilizzo di tecnologie moderne ed ecocompatibili al posto di “un anacronistico ed inquinante Altoforno”. Ecco, quando ciò diverrà possibile, quando i forni elettrici saranno lo strumento principale per produrre acciaio in riva allo Ionio, quando la decarbonizzazione sarà realtà, le Amministrazioni locali saranno pronte a celebrare quella che per Taranto rappresenterà l’inizio di una nuova era.