Fondazione Ciao Vinny: un impegno che continua oltre la giustizia


BARI - Ventidue anni fa, una tragedia stradale ha strappato via per sempre Maria Ester e Vincy, lasciando un vuoto incolmabile nelle vite dei loro cari. Da quel momento, però, è nata la Fondazione Ciao Vinny, un impegno volto a trasformare il dolore in speranza, per fare in modo che tragedie come queste non si ripetano. Oggi, dopo un lungo percorso di lotte e campagne di sensibilizzazione, si è finalmente giunti a un punto di chiarezza sulle responsabilità di quell’incidente che ha segnato intere famiglie. La Fondazione, però, guarda avanti, continuando a operare con forza per proteggere la vita dei giovani sulle strade.

La Fondazione Ciao Vinny è stata per anni in prima linea nella promozione della sicurezza stradale, portando un messaggio chiaro nelle scuole e sensibilizzando i giovani all’importanza di una guida responsabile. Negli anni ha sostenuto numerose campagne di sensibilizzazione sul tema della mortalità stradale e sulla responsabilità civile. È stata al fianco delle vittime e delle loro famiglie nei processi, per offrire supporto morale e legale, e per evitare che il dolore di una tragedia venisse aggravato dalla solitudine o dall’indifferenza sociale.

“Oggi,” ha dichiarato la Fondazione, “ci troviamo finalmente alla conclusione di un lungo percorso iniziato ventidue anni fa, ma sappiamo che il nostro impegno non finisce qui.” La strada è ancora lunga, come dimostra il recente incidente sul lungomare della città, in cui un altro giovane di soli diciotto anni ha perso la vita. La Fondazione evidenzia che questa “è una guerra da vincere”, invitando istituzioni, famiglie e cittadini a unirsi nell’impegno per rendere le strade più sicure.

Dalle parole della Fondazione emerge la consapevolezza che, nonostante le difficoltà e i risultati incerti, l’azione sociale non si ferma. Oggi più che mai, promuovere il rispetto e la responsabilità verso la vita propria e altrui è un messaggio essenziale. Lo è per evitare che altre famiglie debbano affrontare il “calvario dell’assenza” e per dare ai giovani la possibilità di un futuro consapevole e sicuro.

“La giustizia, a cui finalmente siamo giunti dopo ventitré anni, è solo un punto di partenza. Da questa storia triste, desideriamo costruire un percorso verso un progresso sociale reale,” ha concluso la Fondazione. Il loro impegno continuerà, ispirato dal ricordo di Maria Ester e Vincy e rivolto al benessere delle generazioni future, per coltivare nella società un senso di responsabilità che possa davvero fare la differenza.

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