Il capodoglio di Polignano a Mare rivive a Taranto


TARANTO
- Il Comune di Polignano a Mare, nella persona del Sindaco Vito Carrieri, e il Presidente della Jonian Dolphin Conservation Vittorio Pollazzon, hanno sottoscritto una convenzione che prevede la ricostruzione dello scheletro di un capodoglio presso Ketos Centro Euromediterraneo del Mare e dei Cetacei, nel "Palazzo Amati" a Taranto, si tratta dei resti di un esemplare spiaggiato dieci anni addietro sul litorale di Polignano a Mare.

Nella ricostruzione, un processo di per sé complesso, saranno coinvolti artisti e artigiani che realizzeranno le parti mancanti "interpretandole" in base alla loro particolare sensibilità: lo scheletro del capodoglio diventerà così un’autentica installazione artistica, la prima di questo tipo nel Mediterraneo, che lancerà il messaggio della necessità della tutela dei cetacei nei nostri mari.

L’iniziativa è stata presentata a Ketos in conferenza stampa, moderata dal giornalista Marco Amatimaggio, responsabile ufficio stampa JDC, aperta dal Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci che ha avuto parole di elogio per la JDC definendo l’associazione scientifica «un esempio virtuoso del cambiamento della nostra città, protagonista della transizione basata sulla sostenibilità e sulla resilienza, capace di interpretare in un modo innovativo la "risorsa mare": così la JDC ha contribuito a una nuova narrazione di Taranto, diventando un modello di quel "ambientalismo costruttivo" capace di contribuire a trovare le soluzioni, non solo a denunciare i problemi».

All’intervento del Sindaco Rinaldo Melucci si è collegato il C.V. (CP) Rosario Meo, Capo del Compartimento marittimo e Comandante del Porto di Taranto, che ha sottolineato la necessità di "fare rete" mettendo a sistema tutte le risorse positive del territorio per raggiungere importanti risultati, come quelli presentati in questa occasione, una sinergia in cui, rientrando nei suoi compiti istituzionali. il Corpo delle Capitanerie – Guardia Costiera è pronta a partecipare.

Infatti sono stati due Ufficiali della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera, intervenuti all’evento, l’Amm. (CP) Aus. Tommaso Gismondi e il CF (CP) Tommaso Capodiferro, ad essersi occupati in passato del recupero dello scheletro del capodoglio che – era il settembre del 2014 – fu ritrovato spiaggiato sul litorale di Polignano a Mare.

Dopo le procedure previste dalla normativa, fu deciso di "affondare" la carcassa ancorandola al fondale mediante una rete, per consentire all’ittiofauna di cibarsene spolpando così le ossa dello scheletro, un procedimento all’epoca innovativo, il primo caso in Adriatico. Dopo due anni i sommozzatori rimossero la rete e recuperarono le ossa che furono affidate al Comune di Polignano a Mare.

Il Sindaco di Polignano a Mare, Vito Carrieri, ha spiegato di aver accolto con piacere l’dea della JDC per dare nuova vita allo scheletro, annunciando che «nelle scuole di Polignano ci sarà un contest per dare un nome al capodoglio, un’iniziativa per sensibilizzare i giovani alla tutela dell’ecosistema marino cui collaborerà la JDC; in questo progetto – ha poi annunciato il Sindaco Vito Carrieri – intendiamo coinvolgere anche il mondo dell’associazionismo, nonchè artisti e artigiani della nostra comunità, ho già individuato alcuni nomi, tra cui quello di Antonio Abbatepaolo, in modo che simbolicamente Polignano a Mare possa contribuire a far vivere di nuovo il suo capodoglio!».

Carmelo Fanizza, founder della JDC, ha infatti annunciato una "call to action" per invitare tutti gli artisti che, con il loro estro e la loro creatività, vorranno contribuire a trasformare lo scheletro in un’installazione artistica.

Il founder della JDC, infine, ha annunciato che in futuro a questo scheletro si affiancherà quello del capodoglio spiaggiato nel dicembre scorso sulla litoranea salentina, in località Baia d’Argento, oggetto di un analogo intervento di recupero operato dalla Jonian Dolphin Conservation in collaborazione con la Capitaneria di Porto, Uniba e ASL Taranto.

«L’ambizione ha concluso Carmelo Fanizza – è quella di implementare la collezione museale naturalistica della JDC facendo diventare Palazzo Amati un riferimento per tutta la comunità scientifica non solo italiana, ma dell’intero Mediterraneo. Questo è possibile grazie a una sinergia virtuosa tra tutte le Istituzioni coinvolte che – è il nostro modus operandi da oltre 15 anni – consente di trasformare un “problema” sanitario ed economico, come quello dello smaltimento dell’enorme carcassa di capodoglio, in una risorsa di straordinario valore scientifico a favore di tutta la collettività».

Un concetto ribadito da Roberto Carlucci, Docente di Ecologia del Dipartimento di Biologia di Uniba e presidente del Comitato scientifico JDC, che ha sottolineato l’enorme importanza dei due ritrovamenti che, anche attraverso l’analisi dei DNA, consentiranno di acquisire importanti informazioni, e da Ettore Franco della ASL Taranto che ha confermato il supporto dell’istituzione sanitaria alle iniziative della JDC.

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