Indagine a Brindisi: componenti aeronautici non a norma per Boeing 787

BRINDISI - Due società aerospaziali di Brindisi sono al centro di un'inchiesta della Procura, accusate di aver fornito componenti aeronautiche non conformi alla Leonardo-Aerostrutture, destinate alla produzione dei settori 44 e 46 del Boeing 787 Dreamliner. Secondo gli inquirenti, i materiali utilizzati avrebbero caratteristiche inferiori agli standard richiesti, con possibili conseguenze sulla sicurezza del trasporto aereo.

L'indagine, che ha coinvolto sette persone e due società, ha rilevato che, per la costruzione di parti strutturali degli aeromobili, sarebbe stato impiegato titanio puro anziché lega di titanio, e che le leghe di alluminio utilizzate non sarebbero state conformi alle specifiche di progetto. Questo ha portato alla realizzazione di componenti con una resistenza statica e allo stress notevolmente inferiore rispetto a quanto previsto, potenzialmente compromettendo la sicurezza dei velivoli.

La Procura ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, ipotizzando reati come attentato alla sicurezza dei trasporti, frode in commercio e inquinamento ambientale. Le autorità hanno sequestrato circa 6.000 parti di aeroplano per sottoporle a esami qualitativi, e le perizie tecniche hanno confermato la non conformità di almeno 4.829 componenti in titanio e 1.158 in alluminio.

Le indagini, condotte anche tramite rogatoria internazionale negli Stati Uniti, hanno stabilito che i componenti difettosi potrebbero, sul lungo termine, compromettere la sicurezza dei Boeing 787. A causa di ciò, la compagnia americana è stata costretta a lanciare una campagna straordinaria di manutenzione per gli aeromobili coinvolti.

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