La formazione protagonista del Salone Nautico di Puglia con il Villaggio della Formazione e con il Network delle Professioni del mare


BRINDISI
- Anche per questa edizione del Salone Nautico di Puglia, in programma a Brindisi dal 10 al 14 ottobre 2024, le tematiche della formazione e delle competenze saranno assolute protagoniste dell’iniziativa.

"La formazione si dà appuntamento al Salone Nautico di Puglia a Brindisi con un duplice incontro: un primo intervento è il Villaggio della Formazione, realizzato in accordo con l’USR Puglia - Ambito Territoriale di Brindisi che ha lo scopo di avvicinare i giovani allievi delle nostre scuole alla Cultura del Mare e che sarà aperto tutti giorni del Salone. L’altro nella giornata di lunedì 14 ottobre, e sarà l’occasione per fare il punto sul percorso e sui risultati del Protocollo di Intesa per il Network delle Professioni e della Cultura del Mare di Puglia, che abbiamo sottoscritto esattamente due anni fa, nell’edizione 2022 dello SNIM, e che si avvale di un ampio partenariato pubblico privato" fa sapere l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Sebastiano Leo.

"Oggi – spiega l’assessore – a due anni dalla sottoscrizione del protocollo, è necessario tracciare un primo bilancio del lavoro svolto dai soggetti firmatari sotto il coordinamento del mio assessorato e quindi della Sezione Formazione diretta dalla dott.ssa Monica Calzetta. Lo faremo con un convegno interamente dedicato all’argomento delle Nuove competenze per il futuro della blue economy - Il Network «Formare per il mare' e la prospettiva delle imprese".

I lavori avranno inizio alle ore 10.00 di lunedì 14 ottobre con l’introduzione della dott.ssa Calzetta, dirigente della Sezione Formazione, che approfondirà il percorso e i risultati del network. Seguirà il contributo della dott.ssa Anna Cammalleri, consigliera del Presidente della Regione Puglia per le Politiche integrate, Formazione, Occupazione e Cittadinanza Attiva nel Sistema Puglia, che ha seguito – sin dall’inizio – i lavori della rete. Successivamente, il confronto si avvale delle dirette testimonianze della Formazione e dell’impresa nautica e marittima con l’attivazione di due Tavoli dedicati ai "risultati dell’indagine sulle figure professionali richieste dal settore nautico" e alle "sfide della blue economy e le professioni emergenti: il punto di vista delle imprese", con una ulteriore sezione dedicata al progetto strategico Interreg IPA South Adriatic 2021-2027, volto a migliorare la disponibilità di competenze e capacità qualificate nel mercato del lavoro, come leva per rafforzare lo sviluppo di settori economici chiave del Sud Adriatico, con specifico riferimento alla blue economy. La sintesi dei tavoli e le conclusioni sono affidate rispettivamente alla dott.ssa Cammalleri e all’assessore all’istruzione, formazione e Lavoro della Regione Puglia Sebastiano Leo.

"L’ambizioso ed esclusivo intento – commenta Anna Cammalleri - è quello di rendere questa strategia stabile nel tempo, grazie ad un canale informativo/formativo dedicato, in continuo aggiornamento, relativo a tutte le proposte (eventi, formazione, incontri) dedicate al tema, ma anche di dare al Network una sua identità giuridica autonoma, capace di diventare interlocutore di ulteriori rapporti anche in rete, ma anche di captare le opportunità, finanziarie e non, che trovano, nel grande spazio della Blue Economy e delle nuove programmazioni transfrontaliere, ulteriori connessioni ed espansioni".

"Il mare – ha concluso Sebastiano Leo – è da sempre l’orizzonte naturale dei pugliesi, le economie legate al mare rappresentano un settore strategico per la crescita e lo sviluppo della nostra regione, fonte primaria di un benessere sostenibile e quindi duraturo. C’è l’idea che le professioni legate al mare, dal turismo alla logistica, dalla pesca alla cantieristica, debbano essere definite e specializzate, necessarie e rispettose dell’ecosistema. Il protocollo – spiega l’assessore – ha voluto invertire la piramide della concezione delle politiche formative: partendo, infatti, da una rete di stakeholders che, raccolti in un network formale ma in ogni momento ampliabile, vogliono promuovere azioni di analisi e studio dei fabbisogni formativi e delle figure professionali chiave del settore della nautica, con l’obiettivo successivo di innovare le politiche formative individuando azioni e misure dedicate alle competenze necessarie al comparto, in stretta sinergia con il sistema produttivo, per poter agevolare l’incrocio tra domanda e offerta del mercato del lavoro legato all’economia del mare".

Ha aderito al Protocollo un ampio partenariato pubblico-privato, rappresentante dei vari segmenti delle filiera formativa, formazione professionale, istruzione, ITS e Università, collegati alle professioni che ruotano intorno al mare, e rappresentanti delle Imprese, dal Distretto della Nautica di Brindisi ai più importanti imprenditori nazionali e internazionali: gli scopi sono molteplici e vanno dalla ricognizione dei bisogni formativi tratti dallo sviluppo e innovazione imprenditoriale di settore, cui far confluire la programmazione formativa, a costruire un "ecosistema culturale" che proietti le future generazione ad apprezzare ed amare (giusta il titolo del progetto "Amare il Mare") il mare come risorsa, economica, ambientale, sportiva, professionale, di vita.

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