Latiano, sabato 12 ottobre manifestazione-corteo per dire no alla violenza maschile sulle donne e di genere


LATIANO (BR)
- La "Rete permanente contro la violenza di genere", costituitasi a Latiano su iniziativa dell’Amministrazione Comunale, a cui partecipano i servizi sociali, le forze dell’ordine, i centri antiviolenza del territorio, il collettivo Donne contro la violenza, gli enti del Terzo Settore e le associazioni di volontariato, promuove per sabato 12 ottobre 2024 alle ore 17.00 (raduno alle ore 16:30 dal Liceo delle Scienze Umane) una manifestazione con corteo per dire no alla violenza maschile sulle donne e di genere, per mettere in campo azioni di informazione e sensibilizzazione volte al contrasto e alla prevenzione della stessa e per esprimere solidarietà alle vittime.

L’invito alla partecipazione è rivolto ai/alle giovani, agli studenti e alle studentesse, alla cittadinanza perché è con il coinvolgimento e la responsabilizzazione di ognuno/a e di tutti/e che si può perseguire quel cambiamento culturale necessario a poter vivere, in ogni contesto sociale, relazioni libere dalla violenza fisica, psicologica, economica, da atti persecutori, controllo, minacce, ricatti e solitudine. Per affermare il diritto di autodeterminarsi senza correre il rischio di essere maltrattate, picchiate, violentate, isolate o addirittura uccise.

I fatti sono noti: a Latiano il 25 giugno 2024 una giovane donna, una madre è stata selvaggiamente picchiata per ore dal convivente; ricoverata all’Ospedale Perrino di Brindisi è rimasta per alcuni giorni in prognosi riservata, lottando tra la vita e la morte. Si è salvata grazie alla richiesta di aiuto lanciata dal figlio minore e dall’intervento dei carabinieri che l’hanno trovata agonizzante, nascosta sotto un lenzuolo nel giardino di casa.

Un tentato femminicidio, preceduto da maltrattamenti e violenze che duravano da tempo. L’uomo è stato arrestato dopo alcuni giorni ed è in stato di detenzione, mentre la vittima, sopravvissuta, sta affrontando il percorso del "dopo violenza" per riappropriarsi della vita quotidiana. La “Rete” esprime alla donna, a suo figlio e alla sua famiglia sentimenti di solidarietà, attenzione e cura e respinge i comportamenti improntati al giudizio, alla colpevolizzazione e alla vittimizzazione della donna come se lei fosse responsabile della violenza subita.

Sin dal primo momento, attraverso i social media ci si è incontrati nel sentimento comune di rabbia, dolore e rifiuto della violenza maschile sulle donne e di genere. Poi le sollecitazioni sono state accolte e orientate dall’Amministrazione Comunale di Latiano che ha convocato durante l’estate gli incontri, che hanno portato all’insediamento della "Rete permanente contro la violenza di genere".

Riconosciamo, come affermato dalla Convenzione di Istanbul, in vigore in Italia dal 2014, che "la violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione". Così come riconosciamo che "la natura strutturale della violenza contro le donne, in quanto basata sul genere, è uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini".

Pertanto, il contrasto alla violenza di genere, che assume gravi forme, tra cui la violenza domestica, le molestie sessuali, lo stupro, il matrimonio forzato, i delitti commessi in nome del cosiddetto "onore" e le mutilazioni genitali femminili, va assunto seriamente perché non ci sono zone franche o comunità che possano ritenersi esenti da tale impegno. Proprio per mantenere lo sguardo critico sulla nostra comunità, ricordiamo che a Latiano il 16 febbraio 2012 una donna di 77 anni fu vittima di femminicidio per mano di suo figlio.

Nel 2024 l’Osservatorio Nazionale del movimento Non Una Di Meno ha registrato 64 femminicidi e la Puglia rappresenta il 5,5% di tali eventi, a cui si devono aggiungere a livello nazionale i 31 tentati femminicidi. Questa realtà richiede interventi efficaci, costanti ed integrati.

Alla manifestazione parteciperà ed interverrà con la propria testimonianza, Rosamaria Scorese, attivista dell’Associazione Giraffa di Bari che lotta contro la violenza alle donne, e sorella di Santa Scorese, giovane studentessa universitaria ed attivista cattolica, vittima di stalking e femminicidio, avvenuto il 15 marzo 1991 a Palo del Colle (BA), sotto la propria casa, per mano di un persecutore che l’aveva ossessionata per anni. Per Santa Scorese è stata avviata la causa di canonizzazione.

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