Libano: colpito quartier generale Unifil


Unifil (la forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano) ha confermato che le basi italiane 1-31 e 1-32A, situate lungo la linea di demarcazione tra Israele e Libano, sono state colpite “ripetutamente” e “deliberatamente” dagli attacchi israeliani. Colpito anche il quartier generale di Naqura, a pochi chilometri di distanza dalle basi italiane. Unifil ha inoltre confermato il ferimento di due militari indonesiani a Naqura.

Secondo il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, nella serata di ieri le forze di difesa israeliane (IDF) avevano neutralizzato componenti del sistema di videosorveglianza della base 1-31, oltre a colpire il sistema di illuminazione e un ripetitore radio della base 1-32A con armi leggere. Questa mattina, la base 1-31 è stata bersaglio di altri colpi di armi portatili, seguiti dal sorvolo di un drone. La situazione, secondo Crosetto, è attualmente sotto controllo e il personale è in sicurezza.

Nel frattempo, la Mezzaluna Rossa ha riferito che l’esercito israeliano ha attaccato una scuola a Gaza, causando la morte di 28 persone che vi avevano trovato rifugio e il ferimento di 54. La notizia è stata riportata dall’agenzia palestinese Wafa, aumentando ulteriormente la tensione nella regione.

Israele, inoltre, ha deciso di rispondere all’attacco missilistico dell’Iran del primo ottobre. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, il governo israeliano ha discusso in un vertice di cinque ore, alla presenza del premier Benjamin Netanyahu, la rappresaglia contro strutture militari iraniane. “Se non combattiamo l’Iran, moriamo. Ma non è solo la nostra lotta, è la lotta del mondo libero contro chi vuole soggiogarlo”, ha dichiarato Netanyahu a una delegazione di presidenti delle organizzazioni ebraiche statunitensi. Oggi è previsto il voto del governo israeliano sulla risposta all’attacco.

Nella notte scorsa, l’esercito israeliano ha “eliminato” due comandanti di Hezbollah e ha colpito diversi depositi di armi nell’area di Dahieh, a Beirut, e nel sud del Libano. L’operazione, confermata dall’IDF su Telegram, ha preso di mira infrastrutture terroristiche legate al gruppo militante.

La situazione nella regione resta estremamente tesa, con possibili escalation nei prossimi giorni.

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