Netanyahu: 'L'Iran è dietro tutte le minacce contro di noi, Israele ha il dovere di difendersi'
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato alla nazione che l'Iran è responsabile di tutte le minacce rivolte a Israele, sottolineando che il Paese non accetterà l'attacco di centinaia di missili lanciati da Teheran, uno dei più grandi della storia recente. "Nessun Paese al mondo accetterebbe un simile attacco, e nemmeno Israele lo farà. Abbiamo il dovere e il diritto di difenderci e di rispondere a tali attacchi, ed è ciò che faremo", ha ribadito Netanyahu, senza lasciare spazio a fraintendimenti sulla determinazione del suo governo.
La tensione tra Israele e Iran ha raggiunto un nuovo apice dopo questo massiccio attacco missilistico. Le fonti americane, citate dai media, affermano che la risposta israeliana è attesa per "l'inizio della prossima settimana", segno che Tel Aviv sta pianificando attentamente la reazione. Tuttavia, già nella serata del 5 ottobre, l'esercito israeliano ha colpito alcuni quartieri a sud di Beirut, in Libano. Prima dei bombardamenti, l'Idf (Forze di Difesa Israeliane) aveva lanciato appelli agli abitanti locali, invitandoli a evacuare l'area.
Netanyahu, nel suo discorso, ha anche indirizzato critiche dirette al presidente francese Emmanuel Macron, che recentemente aveva fatto appello a un embargo verso Israele per le armi utilizzate nella Striscia di Gaza. "Vergogna", ha detto il premier israeliano, respingendo l'intervento di Macron. Netanyahu ha inoltre aggiunto che Israele vincerà "con o senza il suo sostegno" e quello di "altri leader occidentali", rimarcando la determinazione dello Stato ebraico di agire in difesa della propria sicurezza, a prescindere dalle pressioni internazionali.
La sua critica si è fatta ancora più aspra: "La loro vergogna durerà a lungo", ha accusato Netanyahu, riferendosi a chi, come Macron, si è schierato contro l'uso delle armi israeliane. Il premier ha concluso il suo intervento con un messaggio di fermezza, assicurando che Israele uscirà vincitore da questa nuova escalation, anche se ciò potrebbe prolungare le divisioni con parte della comunità internazionale.