Nico Donvito torna in libreria con 'Per non morire canto. Storia di Alessandro Bono'

È disponibile in libreria e negli store digitali “Per non morire canto. Storia di Alessandro Bono” (Arcana Edizioni), il nuovo libro del giornalista e scrittore Nico Donvito.

Con la prefazione di Luisa Bono, mamma del cantautore milanese, il libro conduce il lettore in un racconto di vita e di musica che attraversa circa un decennio, dalla metà degli anni Ottanta al 1994, anno in cui Alessandro partecipò al suo terzo e ultimo Festival di Sanremo, tre mesi prima della sua scomparsa causata dall’AIDS.

Il volume è impreziosito dalla presenza di più di cinquanta commenti inediti da parte di persone che hanno conosciuto Alessandro Bono, artisti che hanno collaborato con lui o che si sono semplicemente ispirati alla sua musica.

Tra questi spiccano i nomi di: Andrea Mingardi, Beba Naldi, Mario Lavezzi, Mogol, Cheope, Paolo Vallesi, Tiziano Ferro, Gianluca Grignani, Omar Pedrini, Massimo Priviero, Ermes Bonini, Massimo Bonelli, Vince Tempera, Massimo Morini, Marco Baroni, Tony Cicco, Mariella Nava, Sergio Cammariere, Mario Castelnuovo, Andrea Spinelli, Michele Monina, Simone Zani, Walter Gatti, Totò Rizzo, Simone Fattori, Marta Cagnola, Eddy Anselmi, Marco Rettani, Pierdavide Carone, Massimo Di Cataldo, Simone Tomassini, Mauro Di Maggio, Daniele Stefani, Emanuele Dabbono, Caravaggio, Dario Gay, Miki Porru, Antonio Vandoni, Pio Russo, Filippo Broglia, Pietro La Pietra, Flavio Piantoni, Paolo Saraceno, Monica Magnani, Lolita Liotti, Francesca Cormio, Alessandra Mescia, Rossana Cremonini, Emilia Spina, Giorgio Barbarini, Marisa Besutti e Vittoria Pizzamiglio, figlia di Alessandro.

«Ho scoperto per caso la storia di Alessandro Bono e delle persone che hanno orbitato attorno alla sua purtroppo breve esistenza. Ne sono rimasto folgorato, perché si tratta di una storia nascosta quanto importante. L’obiettivo era quello di cercare di riempire le pagine vuote di questi ultimi trent’anni attraverso i racconti e le testimoniante di chi lo ha conosciuto, frequentato, amato e ascoltato. È un racconto corale, ma anche una fotografia su un’epoca che appare così lontana. Ciò che questo libro ci tiene a ribadire è che Alessandro non è stato una meteora, ma piuttosto una cometa che, nel suo breve tragitto, ha comunque lasciato una scia, composta sia da detriti che da materiali preziosi. Un giovane uomo che non ha avuto quella famosa seconda possibilità che, di solito, viene concessa a tutti. All’inizio pensavo che fosse giusto rendere qualcosa alla sua memoria, poi questo libro è diventato molto di più: un’occasione di riflessione e di crescita per noi che siamo testimoni della sua storia. Viviamo in un’epoca in cui si ha poca voglia di approfondire, ma se a qualcuno venisse voglia di scoprire qualcosa in più a proposito di Alessandro Bono... ecco che queste pagine saranno lì ad aspettarlo». 


Sinossi di “Per non morire canto. Storia di Alessandro Bono”

All’anagrafe Alessandro Pizzamiglio, sul palco Alessandro Bono. Classe ’64, il cantautore milanese scomparve nella sua città nel maggio del 1994, neppure trentenne, a causa dell’Aids, in un periodo in cui quella malattia incuteva paura e alimentava il pregiudizio. Una promessa del nuovo rock d’autore, così era considerato Alessandro all’inizio dell’ultimo decennio del secolo passato. Un artista che sapeva mescolare la poetica della coppia Mogol-Battisti all’estro creativo di Vasco. Parole e suggestioni, un po’ come il suo mito Bob Dylan, con il quale collaborò aprendo quattro suoi concerti italiani. Nei testi, Bono era abile sia a fotografare la sua epoca, oggi più che mai lontana, sia a immaginare un futuro simile a quello che oggi conosciamo. Scriveva del sociale, d’amore, di politica e di tutto ciò che attirava la sua spiccata e sensibile attenzione.

Questa è la storia di un uomo che ha pagato a caro prezzo per le sue fragilità. Un uomo che, dopo avere vinto la sua battaglia contro l’eroina, ha ricevuto dal destino il conto più alto. Più che un disordine morale fine a sé stesso, però, in questa storia troverete tutta l’umanità di un ragazzo che ha senz’altro sbagliato, di un uomo al quale non è stata concessa una seconda possibilità e che ha pagato per errori che aveva saputo riconoscere, curare e superare. Per non morire canto vuole essere un omaggio alla sua memoria, ma anche una fonte di ispirazione per coloro i quali si ritrovano ancora oggi a combattere, in silenzio, contro il mostro di una qualsivoglia dipendenza.

Collaboratore per diverse testate e realtà del settore musicale, nel 2022 ha scritto il libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei MÃ¥neskin” (D’idee), seguito da “Canzoni nel cassetto” (Volo Libero), scritto a quattro mani con Marco Rettani e impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica. A novembre del 2023 pubblica “Ho vinto il Festival di Sanremo” (La Bussola), sempre in coppia con Marco Rettani, e con introduzione curata da Amadeus, un libro che racchiude le storie di trenta vincitori della kermesse, raccontate dalla loro viva voce. L’opera si è aggiudicata il prestigioso Premio Gianni Ravera 2024 per l’impegno svolto nei confronti della divulgazione storica del Festival di Sanremo.

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