GRAVINA IN PUGLIA - Si terranno sabato 12 ottobre, alle ore 15.30 presso la Chiesa Santissimo Crocifisso di Gravina, i funerali di Maria Arcangela Turturo, la 60enne brutalmente uccisa dal marito, Giuseppe Lacarpia, 65 anni, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario premeditato e aggravato dal legame di parentela.
Le circostanze dell'omicidio
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Lacarpia avrebbe prima dato fuoco alla macchina con la moglie ancora all’interno e, quando la donna ha tentato di fuggire, l’avrebbe immobilizzata a terra, causandole gravi fratture alle gambe e al torace. Maria Arcangela Turturo è deceduta successivamente all'ospedale di Altamura, dove era stata trasportata d’urgenza.
Il pericolo di reiterazione del reato
Nel provvedimento emesso ieri, il gip ha evidenziato il rischio di reiterazione del reato, definendo l’indagato come una persona estremamente pericolosa, “violento, calcolatore e privo di inibizioni”. Lacarpia è stato incarcerato per prevenire ulteriori atti di violenza e proteggere i familiari. L’ordinanza sottolinea anche l'assenza di qualsiasi segnale di autocontrollo da parte dell’uomo.
La premeditazione
Dalle indagini emerge inoltre che Lacarpia, che soffre di problemi neurologici, avrebbe premeditato il delitto. Nonostante inizialmente avesse affermato di aver cercato di aiutare la moglie dopo che la vettura aveva preso fuoco in un presunto incidente, per il gip questa versione è considerata “di comodo”. Le immagini girate da una passante e i rilievi sull’origine dell’incendio indicano una matrice dolosa. Lacarpia avrebbe acquistato qualche giorno prima un liquido infiammabile, con la scusa di usarlo per rimuovere una valigia rosa dalla strada, dettaglio che ha aggiunto ulteriore inquietudine al caso.
La comunità di Gravina è profondamente scossa dalla vicenda, e il funerale di Maria Arcangela Turturo sarà un momento di lutto collettivo, mentre l’inchiesta prosegue per fare piena luce sul drammatico episodio.