Ospedale di Francavilla, Caroli (FdI): fuga di medici e dimissioni del primario di Ginecologia-Ostetricia

BARI - Ha resistito poco meno di sei mesi (dal 6 maggio al prossimo 31 ottobre), poi, il primario di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana, Luigi Troiano, ha dato le dimissioni. Dal prossimo mese di novembre il reparto rimarrà non solo senza un primario, ma anche senza un medico". Lo dichiara il consigliere regionale e coordinatore provinciale BR, Luigi Caroli.

Il medico originario di Monte Sant’Angelo (FG) era risultato vincitore di una selezione pubblica indetta dalla ASL BR perché in possesso di un curriculum eccellente che, evidentemente, a poco serviva se, non per sua colpa, ha gestito in questi mesi un reparto che si limita a effettuare prestazioni ambulatoriali e interventi di piccola entità, a causa dell’assenza di ricoveri e nascite.

“Il punto nascite è chiuso dall’aprile 2023 - lamenta Caroli -, la ASL in questi 17 mesi ha sempre promesso di riaprirlo, ma il numero di medici presente è insufficiente per far tornare le donne a partorire a Francavilla, specie dopo che alcune hanno addirittura rischiato la vita o sono state costrette a partorire nel tragitto di trasferimento. E, così, nella provincia di Brindisi, praticamente, si nasce solo a Brindisi, eppure proprio l’ospedale di Francavilla sarebbe strategico perché al centro di un’area che potrebbe servire anche partorienti provenienti dalla provincia di Taranto".

In un contesto così critico, il consigliere regionale Francesco Caroli (Fratelli d'Italia) ha sollecitato l’audizione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, del direttore generale della ASL di Brindisi, Giuseppe De Nuccio, e dello stesso primario Troiano, ora ex. Caroli sottolinea l’urgenza di comprendere le intenzioni della ASL riguardo alla riapertura del punto nascite e alle misure necessarie per garantire un servizio essenziale per la comunità.

La situazione dell’ospedale di Francavilla rappresenta non solo un problema per la sanità locale, ma anche un campanello d'allarme per la gestione della salute pubblica nella regione.

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