TARANTO - Avviare una proficua collaborazione per la ricerca e lo sviluppo di attività , iniziative e programmi orientati alla promozione e valorizzazione del territorio di Taranto, del suo inestimabile patrimonio storico-culturale, delle sue risorse naturali e della tipicità dei suoi prodotti. Avviare un’azione sinergica che, perseguendo questi obiettivi, sia finalizzata al racconto di una città sempre più coinvolta nel processo di cambiamento e rigenerazione tracciato dal piano "Ecosistema Taranto".
E’ questa la solida base su cui si poggia il Protocollo d’Intesa siglato dal Comune del capoluogo ionico e dal MArTa allo scopo non solo di cementare la vocazione turistica della città alimentando ulteriormente la sua dimensione internazionale, anche in vista degli importantissimi eventi sportivi già in programma dal prossimo anno, ma anche di sensibilizzare la comunità e le realtà imprenditoriali locali ad una partecipazione attiva a sostegno di attività che vanno da quelle culturali a quelle ricreative.
Sottoscritto dal sindaco Rinaldo Melucci e dalla direttrice del Museo Archeologico, Stella Falzone, l’accordo avrà una durata di tre anni, prorogabile per ulteriori 36 mesi, e prevede numerose finalità , fra cui quella di partecipazione congiunta a bandi o procedure che sono strettamente collegati alle tematiche contemplate dal Protocollo. Ciò che emerge in più di un passaggio dell’intesa, e che va rimarcato, è lo spirito di collaborazione che deve animare tutte quelle iniziative che consentano una progressiva riqualificazione e diversificazione dell’offerta culturale e turistica, scopi che possono essere raggiunti anche mettendo a sistema un servizio coordinato di informazione e di promozione delle attività realizzate (congiuntamente e/o in modo disgiunto) dai sottoscrittori del protocollo in favore del territorio.
Promuovere lo sviluppo delle nuove espressioni culturali, artistiche e creative anche attraverso l’impiego di tecnologie innovative assumerà una grande importanza ai fini del perseguimento degli obiettivi del Protocollo. Così come sarà indispensabile rafforzare gli strumenti in grado di diffondere in modo capillare e trasversale la conoscenza del patrimonio culturale-ambientale del territorio anche al di fuori dei confini regionali facendo ricorso ad iniziative editoriali, a siti web o a promozioni su vari canali social. Ma non solo. Un altro elemento essenziale dell’accordo è rappresentato dall’organizzazione di studi, programmi di ricerca e di iniziative scientifiche (anche in cooperazione con l’Università ), di attività didattiche e divulgative che, unite a tutte le ulteriori iniziative previste dal Protocollo, hanno come obiettivo quello di produrre miglioramenti significativi nella fruizione del patrimonio culturale e ambientale del territorio.
Va segnalato che lo schema del Protocollo non è "rigido". Anzi. Qualora dovesse essere necessario, è prevista la predisposizione e l’implementazione sia di singole azioni sia di specifici accordi attuativi, definiti di concerto tra le rispettive e competenti strutture ovvero servizi interni, anche per il tramite di gruppi o tavoli di lavoro appositamente costituiti.