San Severo: l'ultimo saluto a Celeste Palmieri, la donna uccisa dal marito
SAN SEVERO - Si sono tenuti presso la parrocchia dell'Immacolata a San Severo (Foggia) i funerali di Celeste Palmieri, la 56enne uccisa il 18 ottobre dal marito Mario Furio, che si è poi tolto la vita. La celebrazione delle esequie, officiata dal vescovo Giuseppe Mengoli, ha visto una grande partecipazione della comunità, profondamente scossa da questa tragedia.
La chiesa era gremita di persone accorse per rendere omaggio a Celeste, descritta da molti come una donna "perbene, discreta e solare". Mamma di cinque figli, la sua famiglia, insieme alla madre anziana e ai fratelli, era visibilmente distrutta dal dolore. In prima fila, accanto ai familiari, sedeva la sindaca di San Severo, Lydia Colangelo, che ha proclamato per oggi il lutto cittadino in memoria di Celeste.
Una corona di fiori con scarpette rosse, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, è stata inviata dalle insegnanti e dagli alunni della scuola frequentata da una delle figlie minorenni della vittima. All’ingresso della chiesa era esposto un manifesto con le foto di Celeste e del padre scomparso, un omaggio commosso da parte della comunità.
L'omelia del Vescovo: "Celeste ha acceso un fiammifero nel buio"
Durante l'omelia, il vescovo Mengoli ha offerto parole di conforto e riflessione: "Siamo chiesa e come chiesa abbiamo la prima grande responsabilità, che è quella di metterci accanto a chi soffre". Ha sottolineato che, anche di fronte a tragedie così grandi, l'amore di Dio non scompare mai, invitando i fedeli a non cercare la colpa in Dio per quanto accaduto, ma a vedere la sua presenza accanto ai più deboli e sofferenti.
Il vescovo ha poi rivelato un commovente dettaglio sulla spiritualità di Celeste, che, a quanto pare, aveva già parlato ai suoi figli di perdono, anticipando loro che, in caso di male subito, avrebbero dovuto perdonare. "Questo è santità", ha detto Mengoli, definendo la sua attitudine una straordinaria testimonianza di vita cristiana.
Ha concluso esortando la comunità a non soffermarsi solo sul buio, ma ad accendere una luce nel mezzo dell'oscurità: "Celeste oggi ha acceso un fiammifero. Che oggi io mi porto a casa come una straordinaria lezione di vita cristiana". Ha ricordato come Celeste fosse solita pregare in chiesa, pronta ad affrontare l'inaspettato con fede e dignità.
Il dolore della comunità
La tragedia ha lasciato un segno profondo a San Severo, dove la comunità si stringe attorno alla famiglia Palmieri, colpita da un dolore inimmaginabile. Il ricordo di Celeste resterà legato alla sua bontà, al suo amore per i figli e alla sua straordinaria capacità di perdonare, anche nelle situazioni più difficili.