Spione dei conti bancari: avviate le consulenze sui dispositivi sequestrati all'ex dipendente di Intesa Sanpaolo


BARI - Sono iniziate le analisi sui dispositivi informatici sequestrati a Vincenzo Coviello, l'ex dipendente di Intesa Sanpaolo di 52 anni, accusato di aver violato i conti correnti e le carte di credito di importanti figure pubbliche, tra cui la premier Giorgia Meloni, ministri, politici e personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo. L'inchiesta, condotta dalla Procura di Bari, è seguita dal procuratore Roberto Rossi e dall’aggiunto Giuseppe Marazia.

Le consulenze informatiche e gli obiettivi dell'indagine

Il compito di analizzare il materiale sequestrato è stato affidato ai consulenti informatici Raffaele Colaianni e Davide Carnevale, incaricati di studiare i presunti accessi abusivi compiuti da Coviello nel sistema informatico della banca. L'indagine dovrà accertare se l’ex dipendente abbia scaricato i dati riservati che consultava, se li abbia conservati e, soprattutto, se tali informazioni siano state eventualmente cedute a terzi.

Una delle questioni chiave dell’inchiesta riguarda la possibilità che Coviello abbia agito con dei complici, ai quali potrebbe aver ceduto le informazioni in cambio di utilità. L’indagine sta cercando di verificare eventuali reti di collaborazione illegale e se esistano altri soggetti coinvolti nello scandalo.

L’accusa e i numeri degli accessi abusivi

Secondo le accuse mosse dalla Procura, tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024, Coviello avrebbe compiuto 6.637 accessi abusivi ai dati di 3.572 clienti, distribuiti in 679 filiali di Intesa Sanpaolo in tutta Italia. Tra i soggetti spiati, spiccano personalità di grande rilievo pubblico, il che rende l’accusa di Coviello particolarmente grave. Le ipotesi di reato comprendono l’accesso abusivo a sistemi informatici e il tentato procacciamento di notizie riguardanti la sicurezza dello Stato.

La posizione di Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo, coinvolta nell'inchiesta per la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, sta collaborando attivamente con gli inquirenti. La banca ha messo a disposizione tutte le informazioni necessarie per consentire un'indagine completa e trasparente.

La collaborazione di Intesa è cruciale non solo per chiarire eventuali falle nei sistemi di sicurezza che hanno consentito gli accessi abusivi, ma anche per tutelare la propria immagine e la sicurezza dei dati dei propri clienti.

Implicazioni dell'indagine

L'inchiesta rappresenta un caso di rilevanza nazionale, sia per il coinvolgimento di personalità pubbliche, sia per l’elevato numero di accessi illeciti. Se verranno confermate le accuse, questo episodio evidenzierà l'urgenza di rafforzare le misure di sicurezza nelle banche per prevenire abusi interni e garantire la protezione dei dati sensibili dei clienti.

Le indagini proseguiranno nelle prossime settimane, con l'obiettivo di chiarire pienamente la portata dell'operazione e stabilire eventuali responsabilità ulteriori.