Spione dei conti bancari, Intesa Sanpaolo si difende: "Abbiamo agito nei tempi corretti, siamo parte lesa"
BARI - Intesa Sanpaolo ha dichiarato di non aver "ricevuto alcuna comunicazione dall’autorità giudiziaria" in merito all'inchiesta avviata dalla Procura di Bari riguardante gli accessi abusivi ai conti correnti e carte di credito di 3.572 correntisti. La banca ha specificato di aver proceduto con le notifiche necessarie all'autorità per la privacy e con la denuncia alla Procura di Bari come parte lesa, dopo aver concluso un processo "esteso e accurato" per ricostruire quanto accaduto.
L'inchiesta coinvolge l'ex dipendente Vincenzo Coviello, 52enne di Bitonto, che in 26 mesi avrebbe effettuato accessi non autorizzati ai conti di clienti in 679 filiali. Coviello è stato licenziato l'8 agosto 2023 dopo essere stato sottoposto a procedimento disciplinare, prima dell'avvio delle indagini. Attualmente è indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di informazioni riguardanti la sicurezza dello Stato.
Nonostante ciò, Intesa Sanpaolo rimane sotto indagine per presunta violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Secondo la Procura, la banca non avrebbe segnalato tempestivamente agli inquirenti gli accessi abusivi compiuti da Coviello. La banca, dal canto suo, ha ribadito di aver avviato il procedimento disciplinare subito dopo l'emersione delle anomalie e di aver sospeso cautelativamente il dipendente.
Un portavoce di Intesa Sanpaolo ha spiegato che l’analisi dei fatti e la complessa ricostruzione degli accessi illeciti hanno richiesto tempo, nel rispetto delle procedure interne e delle garanzie per il lavoratore. Solo dopo aver completato l'analisi interna e il licenziamento di Coviello, la banca ha potuto sporgere denuncia alle autorità competenti come parte lesa.
Intesa Sanpaolo ha confermato la piena collaborazione con le autorità, dichiarando che il suo operato sarà "basato sulla massima trasparenza e cooperazione con la magistratura".
L'inchiesta coinvolge l'ex dipendente Vincenzo Coviello, 52enne di Bitonto, che in 26 mesi avrebbe effettuato accessi non autorizzati ai conti di clienti in 679 filiali. Coviello è stato licenziato l'8 agosto 2023 dopo essere stato sottoposto a procedimento disciplinare, prima dell'avvio delle indagini. Attualmente è indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di informazioni riguardanti la sicurezza dello Stato.
Nonostante ciò, Intesa Sanpaolo rimane sotto indagine per presunta violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Secondo la Procura, la banca non avrebbe segnalato tempestivamente agli inquirenti gli accessi abusivi compiuti da Coviello. La banca, dal canto suo, ha ribadito di aver avviato il procedimento disciplinare subito dopo l'emersione delle anomalie e di aver sospeso cautelativamente il dipendente.
Un portavoce di Intesa Sanpaolo ha spiegato che l’analisi dei fatti e la complessa ricostruzione degli accessi illeciti hanno richiesto tempo, nel rispetto delle procedure interne e delle garanzie per il lavoratore. Solo dopo aver completato l'analisi interna e il licenziamento di Coviello, la banca ha potuto sporgere denuncia alle autorità competenti come parte lesa.
Intesa Sanpaolo ha confermato la piena collaborazione con le autorità, dichiarando che il suo operato sarà "basato sulla massima trasparenza e cooperazione con la magistratura".
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