CASTELLANA GROTTE - Una dieta arricchita da quattro arance al giorno per quattro settimane può migliorare significativamente la steatosi epatica in un terzo dei pazienti affetti da questa patologia. Questo è il risultato di una sperimentazione clinica condotta dai ricercatori dell'Irccs Saverio de Bellis di Castellana Grotte, in Puglia, un centro di eccellenza per il trattamento della steatosi epatica. Lo studio, pubblicato recentemente su una rivista scientifica internazionale, è stato condotto da un team multidisciplinare guidato dalla dottoressa Maria Notarnicola, con la collaborazione del professor Fontana dell'Università di Sydney, esperto mondiale nel campo della longevità.
Le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie dei flavonoidi, presenti nelle arance, sono note da tempo, ma fino a oggi i dati riguardanti l’efficacia del consumo di arance su malattie croniche erano limitati. Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell'Irccs de Bellis, ha spiegato che precedenti studi avevano osservato effetti benefici del succo d’arancia in modelli animali. Tuttavia, lo studio condotto dall'Istituto pugliese è il primo a dimostrare che il consumo regolare di arance intere in una dieta può ridurre il grasso epatico in pazienti umani con steatosi epatica.
Lo studio è stato condotto con un rigoroso disegno sperimentale in uno studio clinico controllato randomizzato, che ha incluso la misurazione accurata del grasso epatico tramite fibroscan e una valutazione dettagliata dei nutrienti ingeriti. Questo approccio metodologico ha rafforzato le conclusioni dello studio, permettendo un confronto più solido con la comunità scientifica internazionale.
Il direttore generale dell'Irccs de Bellis, Tommaso Stallone, ha elogiato il lavoro sinergico e il respiro internazionale dell’Istituto, sottolineando come la ricerca scientifica sia il fulcro per migliorare sempre di più l’assistenza ai pazienti. Lo studio, infatti, rappresenta un importante passo avanti nel trattamento della steatosi epatica e conferma il ruolo dell'Irccs de Bellis come punto di riferimento non solo regionale, ma anche a livello internazionale.
Le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie dei flavonoidi, presenti nelle arance, sono note da tempo, ma fino a oggi i dati riguardanti l’efficacia del consumo di arance su malattie croniche erano limitati. Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell'Irccs de Bellis, ha spiegato che precedenti studi avevano osservato effetti benefici del succo d’arancia in modelli animali. Tuttavia, lo studio condotto dall'Istituto pugliese è il primo a dimostrare che il consumo regolare di arance intere in una dieta può ridurre il grasso epatico in pazienti umani con steatosi epatica.
Lo studio è stato condotto con un rigoroso disegno sperimentale in uno studio clinico controllato randomizzato, che ha incluso la misurazione accurata del grasso epatico tramite fibroscan e una valutazione dettagliata dei nutrienti ingeriti. Questo approccio metodologico ha rafforzato le conclusioni dello studio, permettendo un confronto più solido con la comunità scientifica internazionale.
Il direttore generale dell'Irccs de Bellis, Tommaso Stallone, ha elogiato il lavoro sinergico e il respiro internazionale dell’Istituto, sottolineando come la ricerca scientifica sia il fulcro per migliorare sempre di più l’assistenza ai pazienti. Lo studio, infatti, rappresenta un importante passo avanti nel trattamento della steatosi epatica e conferma il ruolo dell'Irccs de Bellis come punto di riferimento non solo regionale, ma anche a livello internazionale.