'Te piace ‘o presepio?', 40 anni fa moriva Eduardo

FRANCESCO GRECO. ROMA – “Tu sei felice?”. “Io si! ‘A verità? Sono felice… Questa è la vita che volevo fare…”, “E’ scoppiata la guerra…”, “Contro chi?” (da “Napoli milionaria”), 1942.

La camera ardente fu allestita in Campidoglio (sindaco era Ugo Vetere).

E in una calda mattinata dell’ottobrata romana, mi ritrovai diligentemente in fila per l’ultimo saluto a un grande. Era di mercoledì. In sottofondo un “Notturno” di Chopin (lo stesso di Berlinguer, morto pochi mesi prima, 11 giugno 1984).

Il pomeriggio il tempo cambiò, divenne nuvoloso. Soffiava un vento umido sul Cimitero monumentale del Verano dove fu inumato alla presenza di una folla silenziosa.

C’era una ragazza alta e magra, con i capelli rossi, gli occhiali scuri e deliziose lentiggini. Si diceva che fosse inglese e che era stata la sua ultima compagna. Non approfondimmo.

E mi ricordai della famosa battuta in “Natale in Casa Cupiello”: “Te piace ‘o presepio?”. Il figlio rispondeva sempre di no. Forse il mondo stava declinando nella sua faccia peggiore, stava perdendo la sua innocenza, almeno quella che si dava con una punta di autosuggestione a cui credevamo.

40 anni fa, il 31 ottobre 1984, moriva Eduardo De Filippo, uno dei grandi conosciuti e amati in tutto il mondo. Un classico già in vita.

Presi il 71 per andare a Piazza San Silvestro dove mi aspettava il 58 per tornare a casa (via Conca d’Oro, Salario).

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