Tra benessere visivo e medical humanities: 'Occhiali Progressivi in 24 ore'


DELIO DE MARTINO
- "Occhiali Progressivi in 24 ore" dell’ottico Francesco Fumarola (Self publishing/Loco press, Mesagne, 2023) è un volume che rientra nella categoria delle guide divulgative del settore ottico. Il libro infatti risponde alla domanda esplicitata nel sottotitolo: È davvero possibile donare una visione perfetta, da vicino e da lontano, a persone otticamente idonee, in pochissimo tempo e con la migliore garanzia di successo? Si tratta di una domanda retorica a cui l’autore, ottico di San Vito dei Normanni e vincitore nel 2023 del premio "Eccellenze italiane", risponde nel corso dei capitoli del libro spiegando, attraverso “10+1” capitoli, come le lenti progressive possano donare una visione perfetta. Dal perché gli occhiali progressivi fino al lavoro dietro le quinte, le pagine offrono una panoramica su come migliorare la visione con lenti progressive facendo degli affondi anche sugli aspetti più intimi e psicologici dell’utente.

Nel corso delle pagine oltre a illustrare con un linguaggio semplice tecnologie, strumenti e opportunità ma anche caveat delle lenti progressive Fumarola risponde agli interrogativi più comuni sulla particolare tipologia di lenti. Si tratta infatti, come chiarito nella Premessa, di un libro "realizzato in modo particolare per gli ottici, anche se chiunque può leggerlo". L’ampiezza del target dell’autore è dimostrata dal fatto che al di là del contenuto scientifico di interesse degli specialisti il volume vanta un ottimo uso dello storytelling per promuovere il benessere visivo.

La narrazione, anzi le numerose narrazioni contenute nel libro si fondono infatti ai contenuti più tecnici dell’ottica e dell’oculistica secondo un modello che è particolarmente attuale nel settore delle "medical humanities", un ambito specifico della pedagogia che si occupa di quella zona di confine e di dialogo tra l’ambito medico e quello ambito umanistico. Proprio in questa zona di frontiera tra due ambiti apparentemente lontani ma in realtà molto più vicini di quanto possa apparire a primo sguardo, la narrazione, intrecciata al tema medico, diventa strumento potente per promuovere la salute ma anche per metabolizzare la malattia, rendere più efficace il processo di cura e in definitiva migliorare lo stato di salute generale. La salute d’altronde a partire dal 1998 non è più definita dalla stessa OMS come "assenza di malattie o infermità” ma come uno “stato dinamico di completo benessere fisico, mentale, sociale e spirituale".

Dunque dal punto nello specifico del volume il miglioramento delle capacità visive grazie alle nuove lenti si sposa con una narrazione autobiografica quasi romanzata, che approfondisce problemi, stato emotivo, possibili soluzioni di chi ha problemi di vista, quasi come in un percorso multidimensionale dal malessere visivo fino alla perfetta visione.

Il secondo sottotitolo del volume, presente nel frontespizio del volume offre subito questa prospettiva: "Ho scelto di fare l’ottico optometrista per missione, per passione e perché, in ogni momento proprio come il primo giorno, è sempre un sogno che si avvera".

Questo "primo giorno" è inserito proprio nell’incipit del libro, una narrazione in prima persona, e quasi ab ovo, dalla prospettiva di un bambino di seconda elementare degli anni ’80. Nelle prime pagine infatti trova spazio il racconto autobiografico dell’infanzia dell’autore che a 7 anni soffriva di occhio pigro e aveva difficoltà nello studio e nella vita sociale con le annesse preoccupazioni per l’accettazione nella classe del suo aspetto con i suoi primi "occhiali a goccia della Sferoflex". L’atmosfera empatica della classe lo aiutò a superare i primi disagi ("il cuore batteva all’impazzata", confessa Fumarola) incoraggiando l’uso degli occhiali. Nel 1986 quando l’autore frequentava la seconda elementare, frasi come "Da oggi farai più goal quando giocheremo a calcio" contribuirono a farlo sentire incluso in un’epoca in cui anche indossare un paio di occhiali diversi dalla norma poteva costituire un segno di diversità e motivo di esclusione sociale.

Nonostante l’accoglienza dei compagni il disagio psicologico continuava a gravare negli anni del percorso scolastico: "Nessuno mi capiva" scrive l’autore. Il punto di svolta fu quando si iscrisse al liceo e non riusciva ad applicarsi alla lettura per molte ore con sufficiente attenzione. L’illuminazione arrivò quando incontrò un medico di Roma che riuscì a diagnosticare il problema: un disallineamento orizzontale e verticale che rendeva utile l’utilizzo di speciali. L’incontro fu cruciale perché decidesse di dedicarsi all’ottica.

Alla narrazione in prima persona si sommano le testimonianze di molti utilizzatori di lenti progressive come quella dell’artista che a 45 anni comprese l’importanza della particolare tipologia di lenti per il suo lavoro. Queste pagine sono sempre molto dialogate con l’autore, ricche di discorsi diretti o di inserti di messaggi o di lettere.

Particolarmente suggestivi e motivanti sono anche i motti finali di ogni capitolo, quasi delle novelle "gnomai" dal tono letterario, come "quando inizi a vedere al contrario dell’uomo comune e dei tuoi colleghi, forse è proprio da lì che nasce la verità".

Completano la guida altre sezioni sempre molto interattive come il capitolo di domande e risposte, nello stile delle FAQ (Frequently Asked Questions) e una breve bibliografia.

Nel complesso dunque la guida, con un approccio moderno, invita a scoprire il mondo degli occhiali e a migliorare il benessere visivo attraverso l’approfondimento di tematiche di optometria e di ottica in una logica di apprendimento continuo. Come scrive Fumarola nella Premessa "I tuoi occhi inizieranno a vivere quando non vedranno più la paura e la pigrizia di conoscere".

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