STRASBURGO – Durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo, l’eurodeputato Michele Picaro (ECR - Fratelli d’Italia) proporrà di dare priorità al tema del turismo dentale nei Paesi extra-UE, un fenomeno che riguarda migliaia di cittadini europei alla ricerca di cure odontoiatriche a basso costo, ma che spesso comporta seri rischi per la salute.
"Il turismo dentale nei Paesi extra-UE rappresenta un rischio crescente per i cittadini europei. È fondamentale garantire un’informazione chiara sui pericoli derivanti da cure odontoiatriche non regolamentate, con particolare attenzione alla formazione del personale medico, ai tempi biologici di recupero e alle cure post-operatorie.”
Picaro cita dati preoccupanti: secondo la British Dental Association, il 70% dei pazienti che si sottopongono a cure dentali all’estero, spesso in Albania, Croazia, Romania o Turchia, sperimenta complicazioni, quali infezioni e ascessi. Circa un terzo dei pazienti italiani necessita di ulteriori interventi correttivi al rientro, rendendo vano il risparmio economico iniziale.
"Dobbiamo intervenire a livello europeo per regolamentare e tutelare i nostri cittadini. Non possiamo permettere che la ricerca di cure economiche si traduca in un rischio per la salute e in costi successivi ben più elevati”, conclude Picaro.
L’obiettivo della proposta è avviare un dibattito legislativo per fissare standard minimi di sicurezza per le cure odontoiatriche nei Paesi extra-UE e informare meglio i cittadini sui rischi connessi a queste pratiche.
"Il turismo dentale nei Paesi extra-UE rappresenta un rischio crescente per i cittadini europei. È fondamentale garantire un’informazione chiara sui pericoli derivanti da cure odontoiatriche non regolamentate, con particolare attenzione alla formazione del personale medico, ai tempi biologici di recupero e alle cure post-operatorie.”
Picaro cita dati preoccupanti: secondo la British Dental Association, il 70% dei pazienti che si sottopongono a cure dentali all’estero, spesso in Albania, Croazia, Romania o Turchia, sperimenta complicazioni, quali infezioni e ascessi. Circa un terzo dei pazienti italiani necessita di ulteriori interventi correttivi al rientro, rendendo vano il risparmio economico iniziale.
"Dobbiamo intervenire a livello europeo per regolamentare e tutelare i nostri cittadini. Non possiamo permettere che la ricerca di cure economiche si traduca in un rischio per la salute e in costi successivi ben più elevati”, conclude Picaro.
L’obiettivo della proposta è avviare un dibattito legislativo per fissare standard minimi di sicurezza per le cure odontoiatriche nei Paesi extra-UE e informare meglio i cittadini sui rischi connessi a queste pratiche.