VITTORIO POLITO - Una raffinata, deliziosa idea quella di Nicola Roncone per ricordare un importante traguardo della propria vita: le nozze d’oro con Carmen Gentile, sua fedele ‘complice’ da sempre.
Roncone ha donato per l’occasione l’elegante volume cartonato “Per le Nozze d’Oro di Nicola Roncone e Carmen Gentile”, realizzato in quantità limitata di copie numerate e fuori commercio, da Alfredo Ragusa, nelle sue officine grafiche 3AR srls di Modugno, che continua la tradizione che ha visto il padre Matteo, coadiuvato dal fratello Umberto, contrassegnare un percorso di oltre mezzo secolo nell’arte della stampa di qualità nella nostra Regione. Il testo, che si apre con la “Benedizione del Signore” di Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, si avvale di prestigiose firme - di cui ricorderò solo alcune per cui chiedo venia anticipatamente agli altri i cui nomi potrete leggere sul frontespizio del volume sopra riprodotto - che trattano vari argomenti relativi a fatti, storie e persone che hanno interessato Bari e la nostra Regione (… certo Nigro è nato a Melfi e si occupa del poeta, politico e scrittore Rocco Scotellaro, nato a Tricarico in provincia di Matera, morto a soli 30 anni, ma è anche vero che l’opera “Contadini del sud” unisce terra a terra in una ricerca antropologica che solo vista dal di fuori può risultare ‘ambiziosa’. Caro Rock, come chiama Nigro il nostro, da morto hai ottenuto ciò che da vivo ti è stato ‘negato’… “Canta il poeta anche dopo cent’anni, muove alla lotta ma nessuno lo ascolta…”.
Come non citare il giornalista RAI Enzo Quarto che si occupa del disegnatore satirico Menotti Vittorio Amedeo Bianchi (1863-1924), meglio conosciuto come Frate Menotti, che, nel suo sintetico ma esaustivo intervento, fa parlare sei splendide caricature in cui il sarcasmo non dimentica mai il buon gusto. Del dr. Quarto mi piace segnalare un libro bellissimo, che mi donò Gianni Cavalli, dal titolo “La luce della speranza” (SECOP, 2020), arricchito da splendide illustrazioni di Liliana Carone. Quarto ci fa capire che la luce illumina sempre la verità, la quale, ai nostri giorni, è soggetta a manipolazioni ‘tecnologiche’: senza speranza, però, viene a mancare anche il futuro.
Interessantissimo e dotto lo scritto della professoressa Carmen- Carmela Gentile che ci narra della peste scoppiata in Atene sotto Pericle oltre quattro secoli prima di Cristo per giungere a quella che ricordiamo tutti trattata da Manzoni nel suo “I promessi sposi”. La peste, nota come malattia dei roditori provocata dapprima da un bacillo denominato ‘Pasteurella pestis’ e ai nostri tempi ‘Yersinia pestis’, è una malattia contagiosa… a tal punto che ha permesso alla signora Gentile di sopportare per oltre mezzo secolo l’odore del sigaro che accompagna il marito nei suoi numerosi excursus culturali (Nicola Roncone a Bari è conosciuto come l’uomo - il termine appropriato sarebbe un altro - della Camera di Commercio, molto pignolo tanto da meritarsi il benevolo soprannome di “punde e vvìrghele” (Enrica e Lorenzo Gentile, Nuovo dizionario dei baresi”, Levante editori, Bari 2007).
A questo punto mi pare doveroso avventurarmi nello scritto di Francesco De Martino, professore ordinario di lingua e letteratura greca, che rammemora la vita e il lavoro di un editore di antico stampo, Mario Cavalli (Don Mario per tutti), che ha dedicato la sua vita all’arte della stampa, avventurandosi nell’editoria più difficile, merito che gli è stato riconosciuto anche oltre i confini italiani. Le sue espressioni composte di poche, ma essenziali parole: “Aveva l’arte tipografica nel sangue”, scrive Michele Cristallo, mentre Vito Maurogiovanni ha scritto “Era suo destino l’arte tipografica”. Colui che sta redigendo queste note - spazio concordato che non posso ‘sforare’ - ha pubblicato ben 4 testi con la Levante dei Cavalli e concorda pienamente con quanto scritto da De Martino, anzi ringrazia il professore per aver ricordato nella bibliografia della sua nota alcuni miei articoli giornalistici dedicati a Don Mario, meritevole, tra l’altro, dell’intestazione di una strada nella città di Bari.
Nicola Roncone, nel suo lucido ricordo degli anni cinquanta del secolo scorso e nella scrupolosa selezione fatta degli artigiani che consentivano una vita piacevole nel quartiere Madonnella, ad un cero punto si confida: “I ricordi traboccano, difficile contenerli”. Con l’aiuto della moglie Roncone ci tranquillizza dopotutto vi è un detto barese che recita: “Il matrimonio è un mese di Paradiso e un secolo di Inferno” e loro sono coscienti che, avendo già percorso la parte più dispendiosa, per l’altro mezzo secolo sarà una piacevole e gratificante discesa.
Auguri ‘ragazzi’ che il vostro esempio possa servire a tanti che spesso sono impegnati a dimenticare un semplice consiglio che ci viene dispensato da fr. Pio D’Andola o.f.m. “Amo dunque sono! Meglio, AMO, DUNQUE SIAMO”.
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Nicola Roncone, già Segretario Generale delle Camere di Commercio, Direttore responsabile di “Mezzogiorno e Risorgimento Italiano – Comitato di Bari”. Giornalista, componente dell’Accademia Nazionale dei Georgofili di Firenze.