LATERZA - Un episodio di violenza tra adolescenti a Laterza, nel Tarantino, ha sconvolto la comunità locale. Un video, divenuto rapidamente virale sui social e nelle chat, mostra una tredicenne aggredita da una coetanea in strada, colpita con ceffoni, calci e spinte. Intorno, diversi ragazzi assistono all'aggressione, senza intervenire, alcuni addirittura riprendendo la scena tra risate e scherno.
L'intervento di passanti e commercianti
L’aggressione, avvenuta nelle vicinanze di via Mazzini, via Enrico Toti e via Monte Sabotino, è stata interrotta solo dopo diversi minuti grazie all'intervento di passanti e commercianti della zona. Secondo le prime ricostruzioni, la lite sarebbe nata da una discussione su alcuni messaggi cancellati in una chat, degenerata rapidamente in uno scontro fisico.
Indagini in corso
L'episodio è ora al vaglio dei Carabinieri, che stanno raccogliendo testimonianze e acquisendo ulteriori video per ricostruire i fatti.
Il sindaco: “Episodio intollerabile, serve una riflessione collettiva”
Il sindaco di Laterza, Franco Frigiola, ha condannato duramente l’accaduto con un videomessaggio diffuso su Facebook. “La violenza non è mai giustificabile – ha dichiarato –. Nessuna ragione, neanche una discussione, deve sfociare in un atteggiamento di violenza fisica”. Frigiola ha sottolineato l'importanza di educare i giovani al rispetto reciproco e alla risoluzione pacifica dei conflitti, valori fondamentali per una convivenza civile.
Critiche al comportamento degli spettatori
Il sindaco ha puntato il dito anche contro gli amici e i ragazzi presenti, che hanno scelto di non intervenire. “Anzi, hanno alimentato la violenza filmando e ridendo – ha commentato –. Si tratta di un comportamento profondamente sbagliato, da non emulare. La comunità laertina non è quella che da ieri gira sui social”.
Un invito alla responsabilità collettiva
Frigiola ha definito l'episodio “intollerabile” e ha invitato la cittadinanza a riflettere su quanto accaduto: “Questo episodio deve far riflettere tutti, nessuno escluso. Anche l’ultimo cittadino, il più disinteressato, non può restare indifferente”.