Altamura. Palestre scolastiche. Alla “San Francesco” si attende da quasi due anni

ROBERTO BERLOCO. ALTAMURA - Quasi due anni. Circa due anni d’attesa per una palestra a norma. Pressappoco due anni per disporre di una struttura coperta secondo quei crismi che la legislazione figura per garantire lo svolgimento delle ore di educazione fisica. E’ quanto accade ad Altamura, presso la Scuola primaria “San Francesco di Assisi”.

Dedicato al Santo patrono d’Italia, il Quinto Circolo Didattico altamurano è ubicato in un’area semiperiferica della cittadina, poco oltre il principio di via Pompei, un’arteria quasi parallela a quella via Selva che immette nella circonvallazione. Alla sua Direzione fanno capo anche le scuole dell’infanzia “Gianni Rodari” e “Vincenzo Vicenti”, aggregando, così, un numero complessivo di tre plessi.

Erano i primi di Febbraio dello scorso anno, quando un sopralluogo dei tecnici del Comune sentenzia che la palestra, una ampia e ben munita che si trova internamente all’istituto, non potesse considerarsi agibile a causa di possibili infiltrazioni di acqua nelle fondamenta. In realtà, verifiche per ragioni similari n’erano già avvenute in passato, la prima nel 2016, conclusasi con la decisione d’impedire il passaggio del corridoio, che, dall’interno della scuola, dà accesso agli ambienti. Un fatto che aveva portato ad aggirare l’ostacolo dell’ingresso attraverso una nuova porta ricavata ad hoc.

“Senonchè” - spiega Pasqua Loviglio, attuale Direttrice dell’istituto - “durante la prima settimana di Febbraio dell’anno andato, si era riscontrata una perdita d’acqua dal tombino del giardino interno, un’anomalia che coinvolgeva l’intercapedine dell’area già interdetta, ma che poteva estendersi fino ai pilastri di basamento della palestra. Non si poteva avere certezza di tale ultimo aspetto, perché proprio sotto la superficie di questa c’è roccia affiorante. Così, per precauzione, si è deciso di chiuderla e di domandare un intervento di verifica al Settore dei Lavori Pubblici del Comune”.

Da quel momento, i bambini della “San Francesco” frequenteranno le ore di educazione fisica in luoghi alternativi, come androni o vari spazi che possano avvicinare allo scopo. Ovviamente, senza che sia possibile svolgere in totale agio il lavoro di ginnastica, mancando, quei luoghi, delle attrezzature tecniche necessarie e malgrado le docenze preposte siano tutt’altro che arrese alla situazione. Ne è una prova tangibile l’insegnante Vito Manno, che, oltre a semplificare gli esercizi ginnici, rendendoli adeguati ai limiti delle circostanze - con ginnastica posturale e di mobilità articolare, oppure giuochi per la coordinazione dinamica generale - ha perfino lanciato un torneo di scacchi nelle proprie quattro classi, una maniera per occupare intelligentemente tempi che altrimenti andrebbero persi.

Ma se è vero che, in genere, la politica abbia l’edilizia scolastica assai di rado tra le priorità dei propri programmi (e, quando si, con tipico opportunismo calcolatore), lo è altrettanto che, proprio nei confronti di scolari ancora in erba, dovrebbe vigere per regola scontata un’attenzione fruttuosamente costante, tesa a creare un terreno idoneo per quelli che sono germogli destinati a fiorire nel tempo. Va da sé, cioè, che una speciale premura dovrebbe andare assicurata all’intero loro universo di crescita, comprendendovi, naturalmente, la porzione dedicata agli aspetti dello sviluppo fisico e di quell’armonia motoria che ne faranno adulti sani e ben proporzionati.

Senza contare quanto “i benefici fisici si intreccino strettamente con quelli psichici” - come riporta la psicologa Annabella Sarpato - “poiché, praticando movimento fisico, aumenta l’autostima e vengono prodotte le endorfine, chiamate anche ormoni della felicità. Esse inducono una sensazione di distensione, che, a sua volta, ne favorisce un’altra di benessere diffuso. Muoversi, poi, permette di sfogare tensioni, cioè di “buttare fuori”. Perché lo stress non è prerogativa solo del mondo adulto. Anche i bambini hanno bisogno di scaricare e l’attività motoria è un valido strumento per farlo”.

D’altro canto, elevata preparazione e qualità indiscusse dei Corpi docenti e delle Dirigenze scolastiche nulla possono di fronte a decisioni che da essi non dipendono, facendo capo solamente a leve in possesso degli Amministratori pubblici oppure a sensibilità rimesse unicamente alla classe politica. Una regola ferrea che tiene passo in tutto il territorio della nazione, e, alla quale, non si sottrae neppure il caso della “San Francesco” di Altamura.

“Un mese dopo le nostre sollecitazioni” - conclude la Direttrice Loviglio - “per risposta da parte di Maria Rita Iaculli, che, all’epoca, era Commissario prefettizio, fu sistemato tutto il tratto di rete fognaria che causava le infiltrazioni, mentre ci veniva comunicato che era stato già affidato il servizio di progettazione dell’intervento per la palestra. Per cause burocratiche, invece, fino al giorno di oggi, non c’è stato alcun prosieguo, malgrado rassicurazioni periodiche da parte dei Dirigenti municipali preposti, la promessa dell’attuale Sindaco che si stia procedendo alla gara e le ultime prove di carico avvenute durante la prima decade di questo mese”.

Al motto che la pazienza premi, dunque, sono ancora affidati Direzione e Corpo insegnante, ma, soprattutto, i tanti inquilini in tenera età di quello che è uno dei più importanti poli scolastici del paese.

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