BARI - La ASL di Bari ha sospeso Fabrizio D’Addario, amministratore unico della società Sanitaservice, a seguito della condanna a tre anni di reclusione per peculato emessa il 30 ottobre dal Tribunale di Bari.
La vicenda giudiziaria
Il caso risale al 2016, quando D’Addario ricopriva il ruolo di direttore generale di Amgas Spa, società partecipata del Comune di Bari. Secondo l'accusa, D’Addario avrebbe agito come intermediario tra l’imprenditore barese Nicola Mininni, titolare della ditta Mi.Edil., e l’Amiu, altra società partecipata del Comune.
Il fulcro della vicenda riguarda la presunta rimozione gratuita, da parte dell’Amiu, di rifiuti ingombranti dal cantiere su viale Pasteur, dove la Mi.Edil. stava realizzando un complesso residenziale. Le operazioni sarebbero state svolte utilizzando mezzi e personale dell’Amiu, senza documentare l’attività o emettere regolare fattura.
Gli altri coinvolti
Per la stessa vicenda sono stati condannati a tre anni di reclusione anche Nicola Mininni, imprenditore; Nicola Ferrara, caposquadra dell’Amiu.
È stato invece assolto con formula piena Antonio Ventrella, all’epoca capo area servizi esterni dell’Amiu, poiché non avrebbe commesso il fatto.
Conseguenze amministrative
D’Addario ha notificato la sentenza al direttore facente funzioni dell’ASL di Bari, Luigi Fruscio, che ha disposto la sospensione del dirigente. Nel frattempo, la gestione ordinaria di Sanitaservice è stata affidata al sindaco unico, Antonio Costa.
L’ASL di Bari dovrà ora valutare la possibilità di procedere con la rescissione del contratto nei confronti di D’Addario, una decisione che potrebbe portare a ulteriori sviluppi sul piano amministrativo e legale.