ROMA - La Corte di Cassazione ha confermato l’illegittimità del licenziamento di Riccardo Cristello, tecnico di controllo costi dello stabilimento ex Ilva (all’epoca ArcelorMittal), che era stato licenziato nell’aprile 2021 per aver condiviso su Facebook uno screenshot che invitava alla visione della fiction "Svegliati amore mio." La serie trattava le conseguenze sanitarie e ambientali legate a un’acciaieria, un tema che aveva suscitato ampie discussioni tra l'opinione pubblica e i dipendenti dello stabilimento.
In primo grado, il Giudice del Lavoro di Taranto aveva dichiarato il licenziamento di Cristello illegittimo nel luglio 2021, ordinandone il reintegro. Il giudice aveva ritenuto che il post condiviso da Cristello non contenesse riferimenti diretti o indiretti al datore di lavoro, rendendo quindi non giustificato il licenziamento per “danno all’immagine aziendale” sostenuto dall'azienda.
La vicenda è poi proseguita in Corte d’Appello a Lecce, sezione distaccata di Taranto, che nel marzo 2022 ha ulteriormente respinto il ricorso di Acciaierie d'Italia (nuova denominazione di ArcelorMittal), confermando la mancanza di basi giuridiche per il licenziamento.
Con il verdetto della Cassazione, si conclude la battaglia legale a favore di Cristello, segnando una sentenza importante sul diritto dei lavoratori di esprimersi sui social media, senza che questo venga necessariamente interpretato come danno all’immagine aziendale se non ci sono riferimenti espliciti o collegamenti diretti all’azienda.
In primo grado, il Giudice del Lavoro di Taranto aveva dichiarato il licenziamento di Cristello illegittimo nel luglio 2021, ordinandone il reintegro. Il giudice aveva ritenuto che il post condiviso da Cristello non contenesse riferimenti diretti o indiretti al datore di lavoro, rendendo quindi non giustificato il licenziamento per “danno all’immagine aziendale” sostenuto dall'azienda.
La vicenda è poi proseguita in Corte d’Appello a Lecce, sezione distaccata di Taranto, che nel marzo 2022 ha ulteriormente respinto il ricorso di Acciaierie d'Italia (nuova denominazione di ArcelorMittal), confermando la mancanza di basi giuridiche per il licenziamento.
Con il verdetto della Cassazione, si conclude la battaglia legale a favore di Cristello, segnando una sentenza importante sul diritto dei lavoratori di esprimersi sui social media, senza che questo venga necessariamente interpretato come danno all’immagine aziendale se non ci sono riferimenti espliciti o collegamenti diretti all’azienda.