FRANCESCO GRECO - Eravamo stati alla sua ultima festa, al rione “Cappadduzza”, il 22 maggio scorso, quando aveva compiuto i 103 anni. La gente del paese, grandi e piccoli, andava e veniva. Porgeva gli auguri, lei ringraziava, un brindisi col prosecco, un pezzo di torta e andava via. Un fiume di persone per tutta la giornata.
Se n’è andata silenziosamente a 103 anni e mezzo Vincenza “‘Nzina” Nuzzo, classe 1921, la più anziana di Montesardo (Lecce), a memoria d’uomo. Il cuore antico e generoso del paese di origine messapica.
Non ci fu tempo e modo per scambiare due parole tanto intensa era la manifestazione di affetto della comunità.
Eravamo stati anche alla festa delle 102 primavere. Memoria eccezionale, ci chiese di chi era adesso quella casa di via Nazionale, chi l’aveva comprata: ricordava il cartello “vendesi”.
Dieta normale: uova, frutta, verdure, carne. Le piaceva la pastasciutta accompagnata da un buon bicchiere di vino. Ogni tanto qualche gelato. Aveva i suoi denti.
Ma soprattutto adorava le lunghe passeggiate con le figlie, Teresa e Maria Antonietta, sul lungomare di Leuca. E d’estate, era abituata a prendere il fresco seduta fuori di casa a chiacchierare con le vicine.
Si alzava verso le sette e andava a dormire presto. Sonno regolare. Seguiva l’attualità alla tv, tg e programmi di approfondimento: era informata su tutto: la cronaca, la politica, nazionale e locale.
Raccontò i tempi belli della sua gioventù, il lavoro nei campi e alla masseria a Grottaglie (Taranto) dove la famiglia era emigrata, a coltivare il tabacco e poi in paese al “magazzino”.
Il matrimonio con Vito Carrozzo (mancato a 90 anni), le figlie, i nipoti Marco e Laura, il pronipote Dario.
Aveva un ottimo udito, rispondeva a tono alle riflessioni altrui. Chissà perché, avrebbe voluto toccare quota 106 anni, e ci diede appuntamento al 22 maggio 2027. Al momento di andar via ci regalò delle zucchine. Ultimamente abitava in via Trieste.
Lunga vita, bella vita. Ciao ‘Nzina, modello delle donne dell’altro secolo, quelle con la “d” maiuscola.
Se n’è andata silenziosamente a 103 anni e mezzo Vincenza “‘Nzina” Nuzzo, classe 1921, la più anziana di Montesardo (Lecce), a memoria d’uomo. Il cuore antico e generoso del paese di origine messapica.
Non ci fu tempo e modo per scambiare due parole tanto intensa era la manifestazione di affetto della comunità.
Eravamo stati anche alla festa delle 102 primavere. Memoria eccezionale, ci chiese di chi era adesso quella casa di via Nazionale, chi l’aveva comprata: ricordava il cartello “vendesi”.
Dieta normale: uova, frutta, verdure, carne. Le piaceva la pastasciutta accompagnata da un buon bicchiere di vino. Ogni tanto qualche gelato. Aveva i suoi denti.
Ma soprattutto adorava le lunghe passeggiate con le figlie, Teresa e Maria Antonietta, sul lungomare di Leuca. E d’estate, era abituata a prendere il fresco seduta fuori di casa a chiacchierare con le vicine.
Si alzava verso le sette e andava a dormire presto. Sonno regolare. Seguiva l’attualità alla tv, tg e programmi di approfondimento: era informata su tutto: la cronaca, la politica, nazionale e locale.
Raccontò i tempi belli della sua gioventù, il lavoro nei campi e alla masseria a Grottaglie (Taranto) dove la famiglia era emigrata, a coltivare il tabacco e poi in paese al “magazzino”.
Il matrimonio con Vito Carrozzo (mancato a 90 anni), le figlie, i nipoti Marco e Laura, il pronipote Dario.
Aveva un ottimo udito, rispondeva a tono alle riflessioni altrui. Chissà perché, avrebbe voluto toccare quota 106 anni, e ci diede appuntamento al 22 maggio 2027. Al momento di andar via ci regalò delle zucchine. Ultimamente abitava in via Trieste.
Lunga vita, bella vita. Ciao ‘Nzina, modello delle donne dell’altro secolo, quelle con la “d” maiuscola.