Crisi idrica nel Tarantino: Scalera lancia l’allarme e chiede interventi urgenti

BARI - La crisi idrica nella zona occidentale della provincia di Taranto sta raggiungendo livelli allarmanti, con conseguenze che potrebbero colpire duramente l’agricoltura locale nel 2025. Il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera, Vicepresidente della V Commissione e membro de “La Puglia Domani”, ha esposto in una nota stampa le preoccupazioni legate alla scarsità di risorse idriche, aggravata dalle temperature insolitamente alte e dalla mancanza di piogge, problematiche segnalate anche da CIA Agricoltori Italiani di Puglia e dalle principali associazioni di categoria.

Scalera ha evidenziato come l’ultima stagione irrigua sia stata salvata solo grazie a interventi d’emergenza, ma le attuali condizioni rischiano di mettere gli agricoltori "con le spalle al muro". Il quadro è aggravato dall’impatto della crisi idrica anche sull’approvvigionamento idrico potabile, come dimostrato dalle recenti riduzioni di pressione operate dall’Acquedotto Pugliese.

I Dati Allarmanti sugli Invasi

La situazione nelle dighe di San Giuliano, in provincia di Matera, e di Monte Cotugno, nel Potentino, è critica: rispetto al 2023, la diga di San Giuliano ha registrato un calo di 13,5 milioni di metri cubi d’acqua, mentre a Monte Cotugno le riserve idriche sono diminuite di 117 milioni di metri cubi. Questo drastico abbassamento evidenzia l’urgenza di misure strutturali per evitare danni ulteriori.

Le Richieste di Scalera alla Regione

Per fronteggiare la situazione, Scalera ha inoltrato un’istanza di audizione urgente alle Commissioni Consiliari IV e V, richiedendo la partecipazione dell’assessore all’agricoltura, del Commissario del Consorzio Unico Centro Sud Puglia e delle associazioni agricole per discutere soluzioni immediate e a lungo termine. Le richieste avanzate includono:

  1. Stato dei Lavori: Verificare l’avanzamento dei lavori di manutenzione e completamento della diga di San Giuliano, la pulizia dei canali e la manutenzione degli impianti obsoleti.

  2. Programmazione e Trasparenza: Stabilire un piano di comunicazione efficace per informare gli agricoltori sulle risorse idriche disponibili prima che investano nelle colture, in modo che possano pianificare adeguatamente.

  3. Ottimizzazione delle Fonti Idriche: Utilizzare tutte le fonti idriche disponibili, inclusi i fiumi Tara e Bradano e i pozzi non ancora operativi nel territorio, nonché le acque reflue laddove possibile, per incrementare la disponibilità idrica.

  4. Interventi Infrastrutturali: Realizzare una manutenzione approfondita della condotta “Paoloni” e dotare l’impianto di sollevamento del Tara di una pompa adatta alla portata necessaria.

“La situazione non può più essere rimandata”, conclude Scalera, sottolineando come la crisi idrica, se non affrontata con urgenza e responsabilità, rischi di compromettere il futuro di un settore fondamentale per l’economia pugliese e per migliaia di lavoratori.

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