Crisi occupazionale allo stabilimento Leonardo di Grottaglie: Turco (M5S) critica Cingolani e chiede intervento del governo

ROMA - Il Senatore Mario Turco, Vicepresidente del MoVimento 5 Stelle e Coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa, ha lanciato un appello urgente al governo per la tutela dei lavoratori del sito Leonardo S.p.A. di Grottaglie, in provincia di Taranto. Con un comunicato stampa, Turco ha espresso solidarietà ai dipendenti, che hanno indetto uno sciopero sindacale per il prossimo lunedì in risposta all'annuncio di una possibile “mutazione degli asset produttivi” da parte dell'amministratore delegato Roberto Cingolani, senza chiare garanzie occupazionali.

Una crisi che si aggrava

In una zona già gravemente colpita dalla disoccupazione e da crisi industriali, il futuro dei dipendenti dello stabilimento Leonardo è ora messo in discussione. Turco ha ricordato come i sindacati abbiano da tempo manifestato preoccupazioni sulle prospettive occupazionali, criticando decisioni gestionali che negli ultimi anni hanno portato la maggior parte dei lavoratori a fare ricorso alla cassa integrazione.

Interrogazione parlamentare e richieste di azione

Turco ha sottolineato di aver presentato un’interrogazione parlamentare rivolta ai Ministri dell’Economia, delle Infrastrutture, delle Imprese e del Lavoro, chiedendo spiegazioni e soluzioni per il futuro dello stabilimento e dei suoi lavoratori. Tuttavia, denuncia che il governo abbia ignorato i segnali d’allarme, lasciando il territorio di Taranto e le imprese dell’indotto in una situazione di incertezza e di rischio.

Appello a Cingolani e al Governo

Il senatore ha quindi esortato il governo a intervenire con urgenza per proteggere i posti di lavoro e salvaguardare la filiera produttiva connessa a Leonardo Grottaglie. Ha inoltre ricordato all’AD Cingolani che “nessun piano industriale deve sacrificare unità lavorative preziose per lo sviluppo e la riconversione del territorio e dell'Italia”.

Il futuro del Sito Leonardo

Lo stabilimento di Grottaglie rappresenta un punto strategico per l’occupazione e lo sviluppo del Mezzogiorno, e qualsiasi modifica degli assetti produttivi avrà inevitabili ripercussioni sociali ed economiche. Turco ha chiesto che le istituzioni diano priorità alla salvaguardia dei lavoratori e alla stabilità delle imprese collegate, per evitare che il territorio venga ulteriormente penalizzato.

L’appello di Turco si aggiunge alle richieste dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, mentre la mobilitazione continua, in attesa di risposte concrete da parte delle istituzioni e dell’azienda.