'Decalogo del Codice rosso': presentato il manifesto dedicato alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere


BARI - È stato presentato questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, il “Decalogo del Codice Rosso”, manifesto dedicato alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere (che prende il nome dalla legge anti violenza approvata nel 2019), promosso da un gruppo di lavoro che comprende l’associazione Gens Nova, l’Associazione Italiana Donne Medico - AIDM Bari, “Agapanto” Gruppo donne medico OMCeO Bari e il Centro Italiano Femminile Bari.

Hanno partecipato alla presentazione l’assessora alla Giustizia e al Benessere Sociale e ai Diritti Civili della Città di Bari Elisabetta Vaccarella, la presidente della Commissione consiliare Pari Opportunità Angela Perna, il comandante della Polizia Locale di Bari Michele Palumbo, il vicepresidente dell’associazione Gens Nova Antonio La Scala, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Filippo Anelli, la presidente dell’AIDM Bari Mariateresa Ventura, la coordinatrice di “Agapanto” Bari Mariantonietta Monteduro e la presidente del Centro Italiano Femminile Bari Benedetta Sasanelli.

Il manifesto realizzato dal gruppo di lavoro è un decalogo pensato per sostenere le donne vittime di violenza di genere che esplicita, nei punti che lo compongono, gli strumenti fondamentali e le tutele previste dalla legge e alcune importanti regole a supporto dell’azione delle donne nel far valere i propri diritti.

Il decalogo sarà diffuso gratuitamente in studi medici, strutture ospedaliere, scuole, parrocchie e altre realtà dove possa risultare utile.

“Quello che presentiamo oggi è molto più di un manifesto, è uno strumento pratico e concreto per infondere coraggio alle donne che hanno deciso di denunciare, ma soprattutto per aiutare quelle che ancora, purtroppo, non trovano questo coraggio - ha sottolineato Elisabetta Vaccarella -. La cronaca di ogni giorno ci ricorda che abbiamo ancora tanta strada da fare per sconfiggere la violenza di genere. In questo senso, l'amministrazione comunale di Bari è impegnata in prima linea, con i Centri antiviolenza, con le collaborazioni con molte associazioni e con campagne di informazione nelle scuole: queste sono le strade che, tutte e tutti insieme, dobbiamo continuare a seguire. Personalmente sono convinta che l'informazione sia potere e che, quindi, la violenza sulle donne, come tante altre piaghe della nostra società, potrà essere sconfitta solo con un grande cambiamento culturale e con un grande impegno nella formazione e nell’informazione. Per questo, ringrazio tutte e tutti i protagonisti di questa iniziativa: il Comune di Bari c’è e sarà sempre al vostro fianco”.

“Siamo felici di presentare oggi questa iniziativa che ci ricorda che ogni giorno bisogna sensibilizzare il pubblico e fare informazione di fronte a un fenomeno che spesso, purtroppo, appare dilagante, come quello della violenza nei confronti delle donne - ha proseguito Angela Perna -. Per affrontarlo, bisogna essere capaci di fare squadra: istituzioni, forze dell’ordine, associazioni e tante altre realtà. Le donne, molte volte, si sentono sole e hanno paura di denunciare: proprio per questo è importante far sentire la presenza di una forte rete di sostegno. Le donne, inoltre, hanno bisogno di spazi di ascolto, di essere informate sui propri diritti e di essere rassicurate. Iniziative come questo manifesto, quindi, possono offrire un contributo molto utile. Come presidente della commissione consiliare Pari Opportunità, sono qui per assicurare il massimo impegno della commissione e dell’amministrazione per veicolare questo manifesto, in modo il più possibile capillare e diffuso, in tanti luoghi della nostra città in cui potrà fare la differenza”.

“Quello della prevenzione e del contrasto della violenza di genere è un ambito di intervento particolarmente delicato, nel quale è fondamentale la formazione degli operatori, comprese le forze dell’ordine - ha dichiarato Michele Palumbo -. Come Polizia locale siamo impegnati in questo senso, anche con gruppi di lavoro specifici, seguendo costantemente l’evoluzione dell’impianto normativo. Oggi ci sono sicuramente più strumenti di legge per reprimere e prevenire questi fenomeni, che dobbiamo contrastare con tutto il nostro impegno, anche se, naturalmente, lo stesso impianto normativo e l’applicabilità degli strumenti che mette a disposizione potranno rafforzarsi e migliorare ulteriormente. Oggi le forze dell’ordine, qualsiasi divisa indossino, devono avere un approccio di intervento nei confronti della violenza di genere che deve essere diverso e più ampio di quello prettamente repressivo. In questo senso, come Polizia locale, ribadiamo il nostro impegno e il nostro apporto continuo a questa rete di protezione, di prevenzione e di supporto nei confronti delle donne”.

“Quello del contrasto della violenza di genere è un tema cui teniamo molto, anche perché in questa regione, come medici, abbiamo pagato un tragico tributo in termini di femminicidi - ha proseguito Filippo Anelli -. Ricordo la dottoressa Maria Monteduro, uccisa nel 1999 a Gagliano del Capo, e la dottoressa Paola Labriola, uccisa nel 2013 qui a Bari nel suo ambulatorio. Inoltre, oggi le donne sono la maggioranza tra i medici: anche per questa ragione non possiamo non avere una grande sensibilità su questo tema, sul quale siamo costantemente impegnati. Anche dalle tragedie che ho ricordato è partito un percorso che a livello legislativo ha portato all'approvazione di una prima legge contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari, in maniera particolare nei confronti delle donne, approvata alcuni anni fa: un percorso che arriva fino all’ultimo intervento legislativo, appena approvato, sull’arresto in flagranza differita, una legge che sta già dando risposte importanti per contrastare la violenza contro i medici e tutti gli operatori sanitari. Il contrasto della violenza di genere è un tema molto sentito da tutta la società italiana e anche da noi medici. L’iniziativa che presentiamo oggi indica una strada che tutti possiamo percorrere, per essere parte di una rete importante a difesa delle donne. Come medici, ribadiamo il nostro totale impegno per ascoltare, per aiutare a denunciare questi fenomeni, che spesso possono emergere proprio durante il colloqui con i medici di famiglia. Tutti noi medici siamo al vostro fianco e ringraziamo le associazioni protagoniste di questa azione e l’amministrazione comunale per il sostegno nei confronti di questo manifesto”.

“Tra pochi giorni si celebrerà la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e noi volevamo arrivare a questo appuntamento realizzando un gesto concreto, che fosse davvero in grado di aiutare - ha affermato Antonio La Scala -. Per questo, con tutte le associazioni coinvolte, abbiamo pensato di realizzare questo manifesto: un decalogo che contiene informazioni di vario tipo, spesso normative, ma in una chiave comprensibile e utile a tutte. Il manifesto sarà distribuito gratuitamente e in modo capillare, in tutti i luoghi in cui potrà essere utile: scuole, ambulatori, parrocchie, studi professionali e molti altri. Luoghi frequentati da tutte e da tutti, nei quali possiamo davvero incrociare la vita delle persone, e fornire informazioni. Oggi, purtroppo, c’è ancora paura di denunciare la violenza di genere, per molte ragioni, compresa la mancanza di informazione sugli strumenti di tutela. Noi vogliamo far capire, con grande forza, che la denuncia è l’unico percorso possibile per contrastare questi fenomeni e far valere pienamente i propri diritti”.

“Come rete di associazioni che ha dato vita a questa iniziativa, avevamo l’obiettivo di realizzare uno strumento efficace e in grado di durare nel tempo - ha spiegato Mariateresa Ventura -. Da queste riflessioni è scaturita l’idea di condensare in un decalogo le informazioni contenute nella cosiddetta legge “Codice Rosso” contro la violenza sulle donne, assieme ad altri riferimenti utili. Negli ultimi mesi, sono stati tantissimi gli episodi di violenza di genere, una scia che ci sembra continua. Ma dai casi di cronaca emerge con forza anche il tema dell’importanza della denuncia, soprattutto ai primi segnali. Se riusciremo a proteggere anche una sola donna, questo strumento si sarà rivelato utile”.

“Come medici, spesso incontriamo e assistiamo donne e ragazze vittime di episodi di violenza anche brutale, che ci dicono di aver paura di denunciare - ha dichiarato Mariantonietta Monteduro -. Siamo costantemente al loro fianco, e, per questo, crediamo che ogni iniziativa che sostiene le donne, in particolare fornendo informazioni su tutti gli strumenti di tutela, possa essere utile. Questo manifesto rappresenta il primo passo di un cammino che ci auguriamo possa portare a risultati sempre maggiori e migliori”.

“Questo decalogo informativo contro la violenza di genere è, prima di tutto, un messaggio per lottare contro la paura e la mancanza di accesso alle informazioni, perché queste, in particolare, sono due condizioni che bloccano le vittime di violenza, in qualsiasi ambito - ha concluso Benedetta Sasanelli -. Per questo, è importante diffondere dappertutto le informazioni e i messaggi, affinché le donne non si sentano sole ma protette. E sarà importante diffondere questo decalogo soprattutto nelle scuole, perché quello di cui abbiamo bisogno è un profondo cambiamento culturale, a partire dalle giovani generazioni”.

I Punti del manifesto

1) NON SEI SOLA! Non avere paura di chiedere aiuto al:

· 1522 numero unico anti-violenza

· 112 numero unico di Pronto Intervento

· 340 5600875 Associazione Gens Nova OdV

Oppure puoi recarti personalmente in qualsiasi Caserma o Comando delle Forze dell’Ordine che hanno l’obbligo di ricevere la tua denuncia

2) La violenza punita per Legge è:

· L’aggressione fisica

· L’offesa verbale

· Le minacce

· Gli atti persecutori (stalking)

· Le violenze sessuali e le molestie

· La diffusione di foto e/o video a contenuto pornografico, senza il tuo consenso

3) La violenza va sempre denunciata al primo posto di Polizia entro un anno dal fatto, per la violenza sessuale subita da maggiorenni, entro 6 mesi per stalking e maltrattamenti e entro 3 mesi in tutti gli altri casi. In caso di aggressione fisica vai in ospedale per il referto.

4) Non esistono limiti di tempo per denunciare la violenza commessa a danno di chi si trova in stato di incapacità e/o particolare vulnerabilità

5) Hai diritto, se denunci, alla difesa legale gratuita qualunque sia il tuo reddito

6) La Magistratura per legge deve intervenire in tempi brevissimi

7) Nei casi più gravi, tu e i tuoi figli, potete essere ospitati in strutture protette

8) La legge ti può aiutare anche economicamente

9) Ricordati che se eri sola quando hai subìto violenza, la tua parola è sempre valida se risponde a verità. Non rischi la calunnia

10)Dopo un litigio o l’ interruzione di una relazione, evita incontri da sola con chi ti ha già aggredita verbalmente e/o fisicamente. La persona violenta difficilmente cambia il suo atteggiamento. Devi denunciare!