Ex Ilva, Lutrario (Usb): 'Governo pensa di rifondare la politica industriale sull’industria bellica. Usb il 13 dicembre contro l'economia di guerra'

BARI - “Piuttosto che risolvere le grandi vertenze aperte e ancora in attesa di risposte, tra cui la più grande che è quella dell’ex Ilva, il governo sta puntando sull'industria militare e va nettamente contro la nostra idea di futuro”. Così Guido Lutrario, Esecutivo Confederale, oggi a Taranto assieme a Franco Rizzo, come lui componente del Nazionale, per un’assemblea di delegati in vista della mobilitazione del prossimo 13 dicembre.

“Il Governo pensa di poter risolvere le grandi crisi nazionali con la guerra, investendo in spese militari, quindi acquistando e costruendo nuovi armamenti. Per questo le risorse destinate al settore della difesa, in questa manovra di bilancio, salgono del 12 % rispetto al passato. Siamo molto preoccupati delle parole di qualche giorno fa dei ministri Tajani, Giorgetti e Urso, nonché della premier Meloni, che hanno dichiarato di vedere nell’industria militare un’occasione per un rilancio economico ed anche occupazionale, sul modello di quanto starebbe avvenendo in Germania con la crisi dell’automotive, a cui il Governo tedesco starebbe facendo fronte con la conversione dei posti di lavoro nell’industria della difesa. Invece di lanciarsi in pericolose avventure belliciste il governo dovrebbe pensare ad affrontare i problemi economici del paese e dare una soluzione concreta alle vertenze. Il futuro del nostro Paese non può essere la guerra che invece sembra essere l’unica prospettiva a cui ci condanna questo governo”.

I 40 miliardi destinati in 3 anni dal governo Meloni all’acquisto ed alla fabbricazione di nuovi armamenti stridono inoltre con i tagli ai servizi pubblici e con i salari e le pensioni che non tengono il passo con l’aumento dei prezzi. Abbiamo avuto un'inflazione complessiva negli ultimi anni al 18% e i rinnovi contrattuali, per chi li ha avuti, stanno tra il 6 e il 10% in un paese come l’Italia che è l’unico in Occidente dove i salari sono diminuiti negli ultimi 30 anni. Lo slogan "Abbassate le armi, alzate i salari" rispecchia sempre di più una urgenza per milioni di lavoratori e lavoratrici. Per questo, l’Usb ha proclamato lo sciopero generale per il prossimo 13 dicembre e organizza due manifestazioni contro il Governo, una Roma per il centro sud e l’altra a Milano per il nord.